VARESE La sede provinciale del Partito Democratico e quella dell’Anpi di Busto Arsizio.
Due luoghi simbolici presi d’assalto, nella stessa notte del 25 Aprile, dai “vandali della croce celtica” che hanno imbrattato muri e strade riportando d’attualità l’emergenza della Varese nera, specie in seguito al raduno skin di sabato scorso a Malnate. A scoprire il blitz ai danni di via Monte Rosa è stato, ieri mattina, il deputato democratico Daniele Marantelli.
Nessuna firma, nessuna rivendicazione: «Ma
il gesto da solo è sufficiente», dice Marantelli che ha subito allertato la questura segnalando l’accaduto. Sul posto gli investigatori della digos che dopo i rilievi del caso hanno permesso la cancellazione delle scritte. «Le abbiamo eliminate immediatamente – aggiunge il parlamentare – Anche perché, davanti alla nostra sede, c’è una scuola e certamente queste scritte e questi simboli non hanno nulla di istruttivo». Le scritte sono comparse durante la notte tra giovedì e venerdì. Pochi gli elementi ad oggi disponibili per l’identificazione degli autori: la sede è dotata di un sistema di videosorveglianza ma le telecamere non registrano le immagini. E nella notte, con la scuola chiusa, gli esercizi commerciali chiusi e molti residenti partiti per il ponte nessuno avrebbe notato nulla di strano. La sede Pd, tra l’altro, avrebbe dovuto rimanere chiusa sino a lunedì.
Marantelli lega la comparsa delle scritte ad avvenimenti recenti: «L’ultimo è stato il raduno skinhead andato in scena a Malnate per festeggiare i 20 anni di fondazione di Varese nel giorno del compleanno di Hitler. Tutti i segnali indicano un preoccupante rigurgito di ideologia neonazista nella nostra città. Per questo l’attenzione deve essere massima da parte di istituzioni e forze dell’ordine».
Si mobilita anche l’Anpi di Busto: «Quest’episodio – sottolinea Stefano Tosi, segretario dell’Anpi di Busto – non è più sostenibile la solita tesi dei “quattro pirla”, già ripetuta in altre occasioni: dall’attentato alla nostra sede nel 2004, all’aggressione ad Angioletto Castiglioni al furto delle ceneri dal Tempio civico, fino ai cori razzisti contro Boateng».
Per l’Anpi, questi episodi sono la spia di una situazione molto seria. «Parlare di “quattro balordi” è riduttivo – rimarca Tosi – anche alla luce dell’identico trattamento riservato alla sede del Pd di Varese, o al concerto skinhead per il compleanno di Hitler, in cui una delle band partecipanti canta di una Varese “nazionalsocialista”». Ora l’Anpi chiede una presa di posizione netta da parte dell’amministrazione comunale: «Le formali espressioni di solidarietà nei confronti degli enti aggrediti vanno bene, ma non sono sufficienti» osserva Tosi.
«L’amministrazione comunale chiarisca che la nostra è una comunità antifascista, retta dalla carta costituzionale repubblicana, su cui sarebbe auspicabile che tutti i consiglieri giurassero all’atto dell’insediamento. Dal canto nostro – aggiunge il segretario dell’Anpi bustese – rilanciamo l’azione democratica invitando i cittadini, e soprattutto gli studenti, a partecipare alle manifestazioni correlate al passaggio della Carovana antimafie a Busto Arsizio il prossimo 14 maggio».
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s.bartolini
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