Enrico Pazzali si è “autosospeso”. Il che significa “fingo di farmi da parte in attesa che le acque si calmino, ma di fatto resto dove sono”. Di fronte a fatti e responsabilità di una gravità inaudita, l’autosospensione sembra solo un escamotage che, anziché dare una risposta chiara, contribuisce ad allontanare la politica dalla sua funzione di garante della trasparenza e dell’integrità.
Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi, ha scelto di autosospendersi – una decisione che sa di farsa di fronte alla gravità della situazione. È inaccettabile che in simili circostanze manchino la decenza e il coraggio di dimettersi per assumersi una reale responsabilità di fronte all’opinione pubblica.
Pazzali è indagato da sabato in qualità di socio di maggioranza della società di dossieraggio Equalize, accusata dalla Procura Antimafia di Milano di aver effettuato centinaia di migliaia di accessi abusivi a banche dati per ottenere informazioni privilegiate. Questa vasta compravendita di dati riservati sta generando significative ripercussioni politiche, sia a Roma che in Lombardia.
Ora spetta alla politica, ai rappresentanti come Attilio Fontana e Beppe Sala (Regione Lombardia e Comune di Milano controllano Fiera Milano, ndr), intervenire con decisione, mettendo in campo una vera dimostrazione di serietà. È il momento di dare un segnale forte e inequivocabile, che riporti la fiducia nelle istituzioni e nella credibilità di chi le guida.