Dove (non) andare in vacanza

Se la crisi economica e il meteo di questa pazza estate 2014 cancellano dal calendario i weekend da bollino nero sulle strade italiane, dall’altra parte del mondo, instabilità politica, epidemie, attacchi di squali e conflitti noti e meno noti accendono i pallini blu (i Paesi sui quali sono stati pubblicati i più recenti avvisi particolari) sull’atlante del sito viaggiaresicuri.it, dove il ministero degli Esteri, da Roma, pubblica quotidianamente avvisi per soggiorni sicuri all’estero.

Così, dalla Croazia all’Egitto, dal Niger alle Seychelles fino alle isole Samoa, per andare in vacanza non sempre bastano passaporto in regola e assicurazione sanitaria. Perché? Meglio viaggiare informati. Mete turistiche non raccomandabili, come è facile immaginare, sono oggi le zone di guerra, dal Medio Oriente ai territori dell’Est dell’Ucraina, dove, a proposito, sul sito web della Farnesina si legge: «La situazione, al 16 luglio, rimane instabile, fluida e imprevedibile», pertanto «si sconsigliano vivamente i viaggi a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Lugansk». Parole diverse ma dallo stesso contenuto sotto la voce «Libia», dopo la ripresa degli scontri tra milizie nell’era post-Gheddafi, soprattutto nella capitale: «Si ribadisce ai connazionali il pressante invito a non recarsi in Libia».

Senza dimenticare che su questo Paese, sull’Ucraina (dopo l’abbattimento dell’aereo MH17 della Malaysia Airlines, con oltre trecento vittime) e anche su Etiopia, Somalia, Iraq e Corea del Nord la Federal aviation administration, (Faa, l’Agenzia statunitense del dipartimento dei Trasporti dell’aviazione civile) vieta il sorvolo per motivi di sicurezza; inoltre, l’ente Usa indica ad alto rischio le rotte aeree che prevedono il passaggio su Mali, Repubblica democratica del Congo, Kenya, Yemen, Siria, Iran, Afghanistan ed Egitto.

A proposito di Egitto, poi, Paese tra le mete preferite dal turista italiano, su viaggiaresicuri.it «si rinnova la raccomandazione a evitare i viaggi non indispensabili in Egitto, in località diverse dai resort situati a Sharm el-Sheik, sulla costa continentale del Mar Rosso, nelle aree turistiche dell’Alto Egitto e in quelle del Mar Mediterraneo». Per quanto riguarda il drammatico conflitto israelo-palestinese, si raccomanda agli italiani «di evitare i viaggi nelle aree situate entro un raggio di quaranta chilometri dalla Striscia di Gaza» e, in aggiunta, «si suggerisce di limitare in questo specifico periodo soggiorni a Tel Aviv, Gerusalemme, Eliat», bersaglio di lancio di razzi. Mentre in Niger il viaggio è del tutto sconsigliato «alla luce del quadro di insicurezza nell’intera area saheliana».

Senza spingersi troppo lontano, per la Croazia l’allerta riportata dalla Farnesina è legata alla «persistenza di aree non ancora del tutto bonificate da ordigni, quali mine antiuomo e bombe inesplose, risalenti al conflitto jugoslavo». Ancora in ambito europeo, a fine luglio, le autorità norvegesi hanno diramato un allarme circa la possibilità di azioni terroristiche nel Paese. Scontata, dunque, la raccomandazione a chi va in vacanza a Oslo e dintorni «di esercitare la normale prudenza e di girare muniti di documenti di identità, nel caso in cui si venisse sottoposti a controlli». Ma non è solo l’assenza di pace a far cambiare meta: vanno considerati anche i pericoli sanitari e meteorologici.

L’allarme sulla febbre emorragica ebola riguarda la Costa d’Avorio e ai turisti «si raccomanda una condotta vigile e prudente». Si invita a prestare massima attenzione alla situazione meteo a Taiwan per il rischio tifoni estivi, mentre si avverte che le isole Samoa sono soggette a frequenti terremoti che potrebbero scatenare tsunami; bisogna, perciò, «attenersi alle istruzioni impartite dalle autorità locali, in particolare se ci si trova in prossimità della costa».

Eppure i rischi non sono solo sulla terraferma. Si richiede, ad esempio, massima prudenza durante le immersioni nelle acque dell’isola di Praslin (Seychelles), per via degli squali; sono, invece, i pirati a prendere di mira chi naviga nel Golfo di Aden e nel Mare Arabico. A tutti i viaggiatori in partenza, comunque, il primo consiglio del ministero degli Esteri è di registrarsi sul sito dovesiamonelmondo.it, per consentire il soccorso in caso di emergenza.n

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