MALPENSA «Dovete essere tutti umiliati qui, per essere tutti uguali in campo». Oppure: «No pain, no gain»; cioè: niente dolore, niente vittoria.
Il “battesimo” era qualcosa attraverso cui tutti i suoi giocatori dovevano passare; e quel ragazzino più arrogante degli altri meritava un’umiliazione speciale: «un’ispezione», come l’ha chiamata Maurizio Franco Vismara, che l’avrebbe spezzato facendolo divenire parte integrante della squadra. Tutti puniti, tutti uguali: così si vince.
Vismara, 54 anni, di Milano, è stato arrestato ieri mattina (su ordine di custodia cautelare chiesto dal sostituto procuratore di Busto Francesca Parola ed emesso dal gip Patrizia Nobile) dagli uomini della squadra mobile di Milano. L’uomo, campione nazionale di football americano, allenatore di squadre under 18 e under 21 per una prestigiosa società sportiva milanese, è accusato di violenza sessuale su minore: la vittima, che i due figli di Vismara (un maschio e una femmina entrambi avviati al football americano) avrebbero definito «mammoletta» difendendo a spada tratta i metodi educativi di papà, ha soltanto 16 anni. In quella squadra ci era entrato a luglio e mai si sarebbe aspettato di subire ciò che avrebbe subito lo scorso 13 novembre, in un angolino dell’area passeggeri di Malpensa.
Stando al racconto della vittima, la squadra stava partendo per una partita in trasferta a Trapani; fatti i biglietti, mancava più di un’ora all’imbarco. Vismara avrebbe ordinato il “battesimo” dei nuovi arrivati: parte della squadra (composta anche da un gruppetto di fedelissimi minorenni pronti a idolatrare Vismara, il grande campione sportivo con donne a go-go e tantissime vittorie nel carnet) si sarebbe radunata in un angolo appartato. Un angolo dove non ci sono telecamere (della violenza non esistono filmati, c’è la parola della vittima) e dove c’è solo un giochino per bambini: una grande coccinella sulla quale far salire il piccolo che si muove se vengono inseriti i classici 50 centesimi.
Il rito di iniziazione è consistito nel ricevere vigorose pacche sul torso nudo da parte dei compagni. La vittima, invece, sarebbe stata fatta stendere prona sulla coccinella, gli sono stati abbassati pantaloni e slip, quindi l’allenatore avrebbe chiesto un preservativo infilandoselo sulle dita. La coccinella è stata messa in funzione e, mentre un compagno teneva ferme le gambe del ragazzo, Vismara lo avrebbe penetrato con la mano “guantata”.
A battesimo finito, un altro allenatore della squadra è passato di lì: l’uomo avrebbe visto la vittima seminuda e Vismara sfilarsi il preservativo. Così ha deciso di avvisare i genitori del minore. La squadra è poi partita per la trasferta e il ragazzino ha anche giocato.
Al ritorno a casa è scattata la denuncia. Vismara, sentito ieri dal gip, ha minimizzato: ha ammesso il “rito”, ma non di aver penetrato il giovane. Dice di aver appoggiato la mano su un gluteo e di aver usato il preservativo perché infastidito dal contatto con la pelle. Parla di goliardata, una leggerezza di cui sarebbe pentito. Parla anche di metodo educativo: del fatto si sarebbe persino vantato con degli adulti al bar. Adulti che inorriditi hanno confermato tutto al pm. Così come hanno confermato parecchi giocatori presenti; aggiungendo che il mister ha loro ordinato di filmare l’abuso poi pubblicato su Facebook e cancellato soltanto quando la vittima avrebbe supplicato l’allenatore di toglierlo.
I battesimi di Vismara sarebbero noti nell’ambiente (nel 2009 è stato multato perché, picchiando e insultando i suoi giocatori, ha impedito loro di stringere la mano agli avversari): gli inquirenti sospettano che l’uomo abbia abusato anche di altri ragazzi, pure in tempi recenti.
Simona Carnaghi
s.bartolini
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