Dramma Cassinetta, i lavoratori non ci stanno e marciano contro i tagli di Beko

Protesta davanti allo stabilimento di Cassinetta di Biandronno contro il piano industriale di Beko che prevede 541 esuberi e il ridimensionamento della produzione. Sindacati chiedono l'intervento immediato del Governo con la golden power per fermare i licenziamenti e salvaguardare il futuro del sito produttivo e dei lavoratori.

CASSINETTA DI BIANDRONNO – Dopo l’annuncio del drastico piano di ridimensionamento di Beko, con 541 esuberi previsti, i lavoratori dello stabilimento di Cassinetta sono scesi in piazza. Questa mattina, giovedì 21 novembre, la mobilitazione ha preso vita davanti ai cancelli dello stabilimento. Alle 9:30, i lavoratori si sono mossi in corteo verso il centro del paese, lungo la strada provinciale, accompagnati dal suono dei fischietti e dalle bandiere, con la presenza delle forze dell’ordine a garantire la sicurezza.

La richiesta di intervento governativo

I sindacati Fiom, Fim e Uilm chiedono al Governo di applicare immediatamente la golden power, strumento creato per tutelare i lavoratori durante la cessione di Whirlpool Emea a Beko. Questo strumento, secondo i rappresentanti sindacali, dovrebbe impedire licenziamenti di questa portata e tutelare l’integrità del sito produttivo.

Un piano industriale contestato

Le preoccupazioni dei lavoratori si concentrano sul ridimensionamento delle attività legate alla produzione del freddo, confermato durante l’incontro di ieri a Roma tra i vertici di Beko, i sindacati e il Ministero dell’Industria e del Made in Italy. I sindacati definiscono il piano industriale come un intervento “di una brutalità senza precedenti”, che mina gravemente il tessuto economico e sociale del territorio.