È stata smantellata nelle ultime ore dai carabinieri di Mozzate la rete di spacciatori che da tempo imperversava nei boschi della Valle Olona. All’alba di ieri i militari hanno arrestato di 35 anni, senza fissa dimora, e di 26 anni di Gorla Minore, entrambi disoccupati e già noti alle forze dell’ordine. Secondo la ricostruzione investigativa i due nordafricani gestivano, insieme ad altri individui, un vasto traffico di droga “pesante”, in particolare cocaina ed eroina.
Droga con cui gli spacciatori rifornivano i propri clienti tra i sentieri boschivi della zona di Locate Varesino, ma anche nel Basso Varesotto tra Gorla, Cairate e Marnate. I due sono finiti in manette. Ma le indagini stanno andando avanti: i carabinieri, infatti, stanno cercando di ricostruire la “mappa” dello spaccio in modo da individuare anche possibili complici nell’attività di smercio. Gli investigatori hanno tenuto sotto stretta osservazione, con servizi mirati di pedinamento, utilizzando anche strumenti tecnologici,
i “capi” dello smercio per circa un anno, da aprile del 2013 a maggio 2014. È stata chiarita anche la dinamica dello spaccio: una dinamica molto simile a quella emersa pochi mesi fa al Parco Pineta di Tradate, con una fitta rete di tossicodipendenti inseriti nel sistema, che collaborano, magari facendo da “civetta”, in cambio di modiche quantità di droga. Durante il periodo di monitoraggio è emersa anche un’assoluta facilità per i “capi” dell’organizzazione di reperire mezzi con i quali muoversi tra Milano, la Bassa Comasca e il Varesotto.
Sono stati identificati centinaia di clienti, provenienti soprattutto dai Comuni della Valle Olona, per i quali verranno avviate le procedure per il rimpatrio con foglio di via obbligatorio e le segnalazioni, quali assuntori, alle Prefetture di riferimento.
Mounir Obbadi è stato rintracciato nella tarda mattinata di ieri nella zona di Opera, mentre il gregario Mohamded Seifennasr è stato catturato nella sua abitazione a Gorla Minore. In seguito a una perquisizione il nordafricano è stato trovato in possesso di sei piccoli involucri di cocaina. Sono in corso accertamenti chimico-tossicologici per verificare una relazione tra l’attività di spaccio svolta nei boschi e la morte di , il cui corpo senza vita fu ritrovato a Locate lo scorso 15 agosto. L’esame autoptico rivelò tra le cause della morte l’assunzione di cocaina ed eroina. L’indagine ebbe inizio nel 2013 quando i carabinieri arrestarono di Somma Lombardo, intento a fare il palo.
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