Si è conclusa per il momento l’attività dei Gruppi di Cammino a Besozzo; una piacevole pratica che sta prendendo sempre più piede e coinvolgendo un numero sempre maggiore di cittadini, che vogliono tenersi in forma e al contempo scoprire luoghi nascosti del proprio paese.
Un successo che nemmeno l’amministrazione aspettava così ampio, come i numeri dimostrano per questa terza edizione della manifestazione. La presenza media dei partecipanti è attorno alle cinquanta unità e il profilo dei partecipanti è eterogeneo, sia per sesso che per età. I Gruppi di Cammino besozzesi riprenderanno in autunno ; l’appuntamento è ogni mercoledì alle 20 nel parco di Besozzo superiore di fronte al municipio. A guidare il gruppo c’è Stefano Benini, personal trainer e coordinatore dell’iniziativa.
«Questa terza edizione – spiega il sindaco di Besozzo – è stata caratterizzata dalla scelta di introdurre dei percorsi a tema». Sono tre in particolare i percorsi scelti dall’amministrazione dove poter camminare in serenità, godendo delle bellezze ambientali di Besozzo.
Si tratta del percorso della futura pista ciclabile che caratterizzerà il paese, quello che porta verso la località Bozza (sul lago Maggiore) e infine il percorso dei Due Pini nella frazione di Cardana. Le funzioni dei Gruppi di Cammino sono molteplici e non riguardano solo il benessere fisico dei partecipanti o la riscoperta di luoghi poco noti di Besozzo. «I Gruppi di Cammino sviluppano senso di comunità – prosegue il sindaco – si parla, ci si confronta e si gode del paesaggio; si scoprono luoghi sconosciuti, oltre alle ricadute positive sul benessere fisico».
Dopo l’attuale terza edizione ne seguirà anche una quarta, cercando di coinvolgere ancora più partecipanti. «Durante le passeggiate – conclude Del Torchio – capita spesso di parlare con persone che vedi in giro per Besozzo ma con cui abitualmente non condividi nessun dialogo. I Gruppi di Cammino sono un modo anche per poter stare insieme e di promuovere il nostro territorio che è ricco di attrazioni naturalistiche che meritano di essere riscoperte, in primis proprio dai besozzesi».