Due settimane per rispondere ai dubbi. I playoff sono l’obiettivo da preparare

I tigrotti torneranno in campo domenica 26 in casa del Dro. Bonazzi al lavoro per risalire in campionato e guardare oltre

Parliamoci chiaro, la sosta in casa Pro Patria non poteva arrivare in un momento migliore. Il campionato sarà fermo per tutti il prossimo weekend e per i Tigrotti lo sarà anche in quello successivo visto che la gara con la Grumellese è stata posticipata al 29 marzo stante la convocazione di Monzani e Bortoluz nella Rappresentativa di Serie D al prossimo Torneo di Viareggio.

Si torna in campo il 26 quindi, match in trasferta sul campo del Dro con oltre 20 giorni di “riposo”, anche se le virgolette in questo caso sono d’obbligo. Due i bisogni del gruppo: agguantare il secondo posto distante oggi sei punti, con lo scontro diretto con la Pergolettese da giocare in quel di Crema e il Ciliverghe Mazzano in terza posizione a +3 sui tigrotti da sorpassare; secondo punto, che forse è ancora più chiave del primo,

è quello relativo ai playoff. È innegabile che la squadra in questo momento sia stanca, e per stanca intendiamo stanca a 360° gradi; sotto il profilo psicologico si sta ancora pagando dazio per la sconfitta del Brianteo di Monza, giunta al termine di una cavalcata trionfale che aveva portato i biancoblù dal disputare una stagione difficile a una stagione da protagonisti, quasi a credersi invincibili, quando poi si scopre che forse invicibili non lo si è si rischia di pagare il contraccolpo.

La squadra però è stanca anche a livello fisico, le ultime partite hanno messo in mostra una preparazione che ha inevitabilmente un altro obiettivo, non quello di essere in forma in questo momento. Lo diciamo da qualche settimana a questa parte, al di là di euforie o delusioni passeggere: l’obiettivo di questa squadra sono i playoff, è quello il momento, sono quelle le partite in cui la squadra deve arrivare al top; la partecipazione è cosa consolidata, punto più punto meno cambia poco, se si guarda la cosa in un’ottica di lungo periodo.

È altrettanto vero però che a livello tattico non si è ancora trovata la quadratura, avere una squadra camaleontica è un vantaggio, ma anche avere un’identità definita è altrettanto utile: 26 formazioni diverse in 26 partite sono una cosa più unica che rara e non aiutano in questo senso, abbiamo capito che la squadra deve giocare a 3 dietro perchè non ha gli esterni adatti, ma poi? Qual è il ruolo di Santana? Chi è il centravanti titolare? E soprattutto, questa squadra che fatica così tanto in trasferta, può davvero ambire a vincere i playoff?