Si è conclusa ieri la diciottesima edizione di Duemilibri. Dieci giorni ricchi di incontri che hanno permesso di presentare, conoscere ed in alcuni casi riscoprire autori e libri. Ed il pubblico ha risposto bene, partecipando numerosi sia agli appuntamenti dei grandi nomi come sia alle proposte di autori locali come la fernese che sabato pomeriggio ha registrato il tutto esaurito a Palazzo Borghi.
Un risultato positivo sottolineato anche dal Sindaco Andrea Cassani che, nella mattina di ieri, ha presenziato alla presentazione dei finalisti del Premio Chiara al Museo MaGa. «Mi complimento con il mio assessore alla Cultura – ha affermato – perchè quest’anno abbiamo ottenuto ottimi risultati».
La tappa gallaratese del festival del racconto varesino è il frutto di una collaborazione consolidata nel tempo. «Sono stati i primi a capire l’importanza di fare rete nel mondo della cultura – sottolinea la delegata alla cultura – li ringrazio per essere qui e colgo l’occasione per rinnovare ancora una questa collaborazione anche nei prossimi anni».
con “La vita segreta dei mammut in Pianura Padana” (Avagliano Editore), , “Un buon posto dove stare” (edito da La Nave di Teseo) e , “I difetti fondamentali”, (Rizzoli) sono i tre finalisti del premio Chiara che, intervistati dal giornalista e dall’autore si sono raccontati al pubblico presente al museo di via Dei Mille. Una tradizione consolidata che per , organizzatrice del Premio Chiara, «è diventata una tradizione, una specie di scaramanzia che ci piace portare avanti perchè c’è una buona sintonia a livello organizzativo e la location in cui siamo ospiti è davvero incantevole».
Al pomeriggio a catalizzare l’attenzione del pubblico è stato . L’attore, cantante e ballerino protagonista di Alex&co, è stato accolto da un lungo applauso prima di iniziare a presentare la sua autobiografia “Un respiro lungo e via” che racchiude un messaggio: «Mi auguro che ognuno di voi trovi la sua passione e faccia di tutto per farla diventare la sua professione. Se non ci riuscite ma vi siete impegnati – afferma l’artista – almeno non avrete rimpianti».
Ma lui aveva ben chiaro cos’avrebbe fatto nella vita: l’attore. E per questo «mio papà – racconta – ha trovato a Torino un liceo in cui, oltre a studiare, ho fatto canto, danza e recitazione». Ed è lì che ha avuto la possibilità di fare il provino per Alex&co. «È stato un percorso lungo ma alla fine ce l’ho fatta, però – sottolinea Cecchi – capita di avere delle prove da superare che a volte non vanno come speriamo, in quel caso non bisogna farsi abbattere ma imparare dagli errori e perseverare». Immancabile il firma-copie con i selfie d’ordinanza.
A chiudere la kermesse dedicata ai libri ed agli autori è stato che, al Teatro Condominio, ha presentato “Metti via quel che cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione”.