Rossetti al mercurio, inchiostro per tatuaggi al nichel, piercing che compromettono le funzioni anatomiche e “nuovi fumatori”.
Gli esperti dell’Asl mettono in guardia sui rischi correlati ad uso sbagliato di cosmetici, sulle pratiche scorrette di tatoo e piercing e sulla dipendenza da sigarette elettroniche nei non fumatori.
Sono tecnici della prevenzione, responsabili di igiene e sanità ed esperti di dipendenze i tre clinici dell’Asl che ieri era hanno incontrato i cittadini alla Fiera di Varese.
Una tavola rotonda informativa e molto interessante sui rischi connessi ad alcune pratiche diffuse tra i giovani «ma sempre di più anche dagli adulti – sottolineano la dottoressa e il dottor – e che sono causa di alcuni tra i disturbi più diffusi». Le dermatiti, gli eritemi e le reazioni allergiche ai principi presenti in alcuni prodotti di utilizzo diffuso: creme per la pelle, «di cui bisogna aver presente gli ingredienti indicati sull’etichetta, la data di scadenza e le precauzioni d’uso».
E i prodotti di bellezza come i rossetti «che spesso contengono mercurio, piombo e metalli pesanti, utili per la stabilita del prodotto ma molto nocivi a lungo andare, quando nell’organismo si crea un accumulo di sostanze». La frequenza di reazioni di questo tipo è sottostimata, «perché il più delle volte si ricorre all’automedicazione, ma crediamo siano molto diffuse».
Come lo sono gli effetti tossici provocati dai tatuaggi e dai piercing, «quando non si prendono in considerazioni alcuni fattori: l’allergia ad alcune componente dell’inchiostro usato, il rosso, il giallo e l’arancio per esempio contengono un’alta percentuale di nichel, oppure le cattive condizioni igieniche dei luoghi in cui ci si sottopone ai tatoo e piercing».
Strumenti non sterilizzati e quindi portatori di infezioni e malattie, «e bisogna pretendere che il professionista indossi un abbigliamento sterile adeguato: guanti, mascherina e camice».
Meno grave ma altrettanto diffuso è un altro effetto collaterale della disinformazione e della superficialità con cui ci si approccia alle cose: la dipendenza da sigaretta elettronica nei non fumatori, ad esempio.
«Uomini e ragazzi attratti dalla novità tecnologica che hanno iniziato a fumare e quindi assumere nicotina, con le e cigarette – spiega il dottor – e che ora ne sono diventati schiavi».
Marino ha inoltre levato ogni dubbio ai presenti: «La sigaretta elettronica fa molto meno male delle classiche bionde, aiuta a limitare il fumo, ma in pochi casi chi l’utilizza smette definitivamente di fumare».
© riproduzione riservata