Interrogazione parlamentare urgente. Che verrà presentata sia al ministero della Salute che a quello delle Finanze, «perché altrimenti rischiamo che si passino la palla senza rispondere». La presenteranno «al più presto» i leghisti
,
e
. Perché su frontalieri e cure mediche si è aperto un vero e proprio giallo. Complici le ferie di funzionari, portavoce, quadri, . I fatti: il ministero della Salute ha inviato una circolare “di chiarimento”, che riguarda chi risiede in Italia e lavora in Svizzera.
/>È scritta in , fa riferimento al diritto di opzione per cui chi ha contratto svizzero e risiede in Italia, può scegliere se assicurarsi presso l’istituzione svizzera o il nostro Servizio sanitario. Pare che le Asl di confine ora dovranno teoricamente spiegare a ognuno dei 60mila frontalieri italiani che toccherà loro pagare per le cure mediche svizzere che prima erano gratuite perché rimborsate dal nostro Paese. Secondo in conti di “Ticinonline”, le spese sono alte: per chi ha un reddito da zero a 20.658 euro si tratta di 1.549 euro, per chi guadagna dai 51mila euro circa si parla di 2.788 euro. , responsabile del patronato Inas di Mendrisio, lancia l’allarme: «Come possono le Asl conoscere chi sono i frontalieri? Come faranno a comunicarlo? E poi: la circolare non è chiara, abbiamo già chiesto spiegazioni sul tema e mai sono state date. Ancora ci chiediamo: quando entrerà in vigore il nuovo accordo fiscale tra Svizzera e Italia, dal 2018, tutto dovrebbe cambiare, non si potrebbe perlomeno pensare a un pagamento forfettario, nel frattempo?».
I punti di domanda restano, soprattutto per , sindacalista della Cgil, che anzi ci dice: «Dalle verifiche che abbiamo fatto per i frontalieri non cambierà nulla. Sarà tenuto a pagare chi ha mantenuto il sistema sanitario svizzero, probabilmente. Ma non sono in molti. Secondo noi si tratta di molto rumore per nulla, ci siamo confrontati anche con l’Unia e non ci risulta cambierà nulla, per ora».
In attesa delle risposte del ministero (che attendiamo anche noi fiduciosi) la Lega Nord alza la voce: «Il Governo Renzi tratta i frontalieri come merce di scambio», tuona Molteni: «Non bastavano forse tutte le tasse che già questi lavoratori devono pagare? Che bisogno c’è di fare accordi con la Svizzera se non per prevedere tutele per i nostri concittadini?».