È in malattia ma gioca a calcio Agente di polizia finisce nei guai

Calcetto abusivo e straordinari fasulli: rinviati a giudizio due poliziotti. Il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Battarino si è espresso questa mattina: entrambi gli agenti, in servizio alla squadra volanti della questura di Varese, risponderanno dei reati contestati in sede dibattimentale il prossimo 13 gennaio.

Due casi distinti denunciati nel 2007 dall’allora funzionario responsabile delle Volanti Gianluca Dalfino (oggi vice questore aggiunto a Gallarate) che la procura ha poi riunito in un unico fascicolo. Due casi singolari. Il primo vede uno dei due poliziotti dedicarsi ad attività sportive, calcistiche per la precisione, dopo essersi messo in malattia.

Gli episodi contestati sono in tutto due: l’agente si era finto malato, stando all’accusa, salvo poi andare a giocare a calcio con la squadra dove ricopre il ruolo di portiere che disputa un campionato minore. Entrambi gli episodi sono avvenuti a cavallo di due ponti festivi. E la coincidenza ha dato nell’occhio facendo scattare le verifiche. Agli atti, tra l’altro, è allegato un articolo sportivo pubblicato da un quotidiano locale che riporta la cronaca di una delle due partite.

Nel pezzo il portiere-poliziotto viene ampiamente citato quale uomo in campo tra i pali con tanto di tabellino sulle prestazioni della squadra. Per la procura una pistola fumante: da controlli, eseguiti sul campo dai colleghi della Digos, è poi emerso il resto della storia. L’agente è stato effettivamente sorpreso durante un’azione di gioco mentre avrebbe dovuto essere allettato piegato dalla malattia e dalla sofferenza. Risponderà davanti ai giudici di truffa aggravata ai danni dello Stato. Il collega, invece, secondo l’accusa avrebbe presentato, e si sarebbe fatto pagare, ore di straordinari in realtà mai lavorate.

Nel suo caso oltre all’accusa di truffa aggravata ai danni delle stato c’è anche l’imputazione per falso documentale. La contestazione riguarda un monte straordinari minimo: meno di 300 euro non dovuti.

I due, assistiti dall’avvocato Elisabetta Brusa, mentre l’accusa era rappresentata ieri dal pubblico ministero Massimo Baraldo, rigettano ogni accusa.n 

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