Ascolto, innovazione e crescita: questo è il messaggio che ha lasciato la visita di Matteo Renzi, arrivato ieri a Busto Arsizio con il treno del Partito Democratico.
Nella giornata di mercoledì il Segretario Nazionale del Partito Democratico, ha fatto tappa nell’ambito del programma Destinazione Italia, all’Idea.Lab, il laboratorio per l’occupabilità costituito con la collaborazione di molte realtà del territorio. Un luogo in cui fin dalle scuole primarie gli studenti lavorano attraverso vari strumenti: dalla stampa 3D alla realtà virtuale aumentata.
Si è trattato di un momento di ascolto e condivisione, in cui la politica si è messa a servizio dei cittadini e della nostra realtà sociale. In un momento in cui taluni agitano soluzioni semplicistiche e sfruttano la paura delle sfide difficili che il nostro tempo ci propone, è importante ritrovare ciò che rende la politica davvero una “buona politica”: l’ascolto. Nella stazione di Busto, così come in tutte quelle visitate dal treno Pd, sono stati ascoltate le molte proposte e le stesse costituiranno l’anima
dell’asse programmatico del Partito Democratico. L’Idea.Lab di Busto Arsizio è invece una realtà innovativa di cui possiamo andare orgogliosi: la tecnologia e la scienza non sono fredde e senza vita, la tecnica non è quella gelida materia intangibile che molti credono; scienza e innovazione sono la chiave per un futuro a cui non guardare più con preoccupazione ma con voglia di costruire. Dentro i laboratori di Idea.Lab si sta creando il futuro, le tecnologie innovative offrono possibilità educative e formative alle nuove generazioni.
Ritengo che la visita all’Idea.Lab abbia rappresentato un modo per familiarizzare con quella che spesso viene definita la quarta rivoluzione industriale e intervenendo anche, a mio parere, sulla percezione sociale del fenomeno. Infatti, è in corso un cambiamento che non necessariamente viene visto in un’accezione positiva. Secondo una recente indagine condotta da SWG, infatti, sul tema del cambiamento tecnologico, molte persone vivono con preoccupazione il fenomeno e non sempre riescono a coglierne i benefici, ma al contempo ne verificano i costi sociali (costi in termini di contrazione dei posti di lavoro, per esempio).
Occasioni di conoscenza come quelle di ieri aiutano a comprendere come siamo immersi in una rivoluzione sociale e non solo tecnologica: una rivoluzione in cui, come ricordava ieri lo stesso Matteo Renzi, i valori educativi restano il punto di riferimento su cui costruire il progresso tecnologico. É proprio con l’apprendimento educativo che si gioca la vera capacità di essere all’avanguardia.
E in questo senso, investire sulle scuole e sulle agenzie educative del territorio, rappresenta l’unica scommessa per una comunità solida e che tenga insieme valori educativi e umani.
Dobbiamo avere il coraggio, pertanto, di puntare su tali opportunità, attraverso cui l’Italia e la nostra provincia, possono essere protagonisti.
La buona politica ha in questo un ruolo decisivo: istituire un “patto sociale” con una visione strategica e un orizzonte di più ampio respiro. A tal proposito, l’intervento pubblico non solo è da giustificare ma, anzi, da incoraggiare per rimuovere gli ostacoli all’innovazione, ossia gli alti costi dei brevetti, la parcellizzazione del mercato, che creano un “collo di bottiglia” e che impediscono alle idee di arrivare velocemente sul mercato; al contrario è fondamentale creare forti network tra il settore pubblico e quello privato, come nel caso di Idea.Lab con l’intento di creare partenariati per l’innovazione tra i vari livelli di governo e le realtà imprenditoriali.