Il quarto tie break stagionale sorride all’Unendo Yamamay: le farfalle sbancano il PalaNorda. Due punti sofferti ma meritati per una Busto che ha faticato nel primo set, ha convinto nel secondo e nel terzo, prima di bloccarsi di nuovo nel quarto e spuntarla al quinto.
A sorridere alla fine è dunque la grande ex Valentina Diouf, accolta dagli applausi dei suoi ex tifosi, e autrice dalla solita prova di grande sostanza (28 punti). Festeggiano anche i circa 200 tifosi arrivati da Busto.
Alla Foppa non basta la prova monstre del talento olandese Celeste Plak (32 punti).
Delle tre infortunate, Bergamo ne recupera in extremis due (Loda e Radecka), l’unica assente è perciò Blagojevic.
Il primo set corre sul filo dell’equilibrio, con una godibilissima sfida nella sfida tra le due opposte Plak e Diouf. Il problema è che la Foppa riesce a essere efficace anche con altre attaccanti, in primis Loda (sempre in gran spolvero quando gioca contro Busto), mentre le farfalle riescono a fare male quasi esclusivamente con Valentina (9 punti col 57% nella frazione).
Il momento migliore dell’Unendo Yamamay arriva a metà set, quando le farfalle, con un’incontenibile Diouf, piazzano un mini parziale di 4-0 che le fa risalire dal 15-13 al 15-17. Il break però non è decisivo perché le foppine non mollano, impattano sul 18-18 con l’ennesimo missile di Plak e sorpassano sull’attacco out di Havelkova. Una volta tornata sotto, Busto non oppone altra resistenza al di fuori degli attacchi di Diouf e il set si chiude sulla fast vincente di Paggi: 25-22.
Nel secondo set però la musica cambia, perché la Unendo Yamamay non è più monotematica (“palla a Diouf e ci pensa lei”) ma comincia a esprimere una pallavolo più logica e corale: la distribuzione in attacco coinvolge quasi equamente opposta, bande e centrali, che rispondono tutte alla grande (con menzione speciale per Havelkova: 80% nel set).
Giocando da squadra, Busto fa valere il proprio maggior tasso tecnico e infatti il set si chiude su un eloquente 18-25, con una percentuale offensiva di squadra del 60% per le farfalle (e 5 muri a 0).
L’orchestra biancorossa esegue bene lo spartito anche in un terzo set in cui Bergamo mette la testa avanti solo sul 10-9 e poi sull’11-10, prima che l’errore di Sylla e due ace di Wolosz riportino Busto in vantaggio. Definitivamente, perché nel resto del set è sempre la squadra di Parisi a farsi preferire per intensità, atteggiamento e incisività. Così, anche se diminuisce la precisione di Havelkova, Parisi può sempre contare su soluzioni alternative: Lyubushkina, Michel e Marcon.
Predominio che si ridimensiona nel quarto set, un po’ perché si abbassa il livello di gioco di Busto, un po’ perché Bergamo ha carattere da vendere e, trascinata da una Plak sempre efficace e una Sylla che sprizza potenza, spezza l’equilibrio portandosi avanti fino al 19-14, uno strappo che Busto non riesce più a ricucire. E nel palpitante tie break la spunta Busto: l’ultimo punto lo firma capitan Marcon.