Il Pirellone “benedice” i due festival del Teatro Blu di Varese nominati da Regione Lombardia “attività preparatoria Expo 2015”: Varese Festival dei Mondi, Terra e Laghi – Festival di Teatro nell’Insubria. «Sono esempi concreti della vitalità e virtuosità culturale della nostra Regione» così li ha definiti l’assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, Cristina Cappellini.
«Sono un simbolo della vivacità del territorio dell’Insubria sotto il profilo culturale – ha proseguito l’assessore – e hanno anche il pregio di aver attivato consolidate e fruttuose collaborazioni con la vicina Svizzera».
Un doppio appuntamento con rassegne che, dal 20 giugno, accompagneranno varesini e non fino all’autunno inoltrato: dalla manifestazione, nata come Cadegliano Festival – Piccolo Spoleto, che si trasferisce e cambia nome: Varese Festival Dei Mondi, per ricordare il Maestro Gian Carlo Menotti, fondatore del Festival di Spoleto al Festival di Teatro nell’Insubria che propone 46 spettacoli teatrali in diversi stili e linguaggi artistici.
«Conosco Teatro Blu da circa un anno – continua Cappellini -. È una delle prime realtà che ho incontrato quando mi sono insediata e so che ha sempre lavorato benissimo. Questo festival è l’esempio di come si deve fare rete sul territorio tra istituzioni e tra privati».
Oltre a un forte radicamento nell’area che favorisce la conoscenza o la riscoperta, la nota positiva di entrambi i festival è «unione tra l’identità territoriale e una dimensione culturale ampia e variegata. C’è una multidisciplinarietà che offre teatro, musica, danza. eventi sportivi e legati a enogastronomia: una valorizzazione tutto campo». È una “palestra” in vista di Expo 2015. «Rientra a pieno titolo in quegli eventi che possono attirare l’attenzione anche di chi verrà dal di fuori della Lombardia e fuori dall’Italia ci sarà un vivacità notevole soprattutto in luoghi dell’Insubria molto suggestivi. Avrà una valenza turistica oltre che culturale».
Il festival dell’Insubria è una punta di eccellenza di un modello di teatro e di spettacolo della Regione che è motivo di vanto. «Molti ce l’invidiano. Mi sono battuta molto, in questi ultimi mesi, nell’abito della discussione per la riforma del Fus, Fondo Unico dello Spettacolo, nel timore che una riforma, per quanto necessaria, mettesse a rischio il nostro sistema di spettacolo dal vivo, riconosciuto da tutti come virtuoso. Abbiamo fatto un ottimo lavoro come assessori alla cultura delle Regioni e siamo riusciti a far valere le nostre richieste nei confronti del Ministero. Proprio pochi giorni è arrivato il parere favorevole all’intesa a determinate condizioni. Per la Lombardia siamo riusciti a preservare il nostro tessuto culturale per quanto riguarda lo spettacolo in un momento difficile per tutti».
Il sostegno delle istituzioni fa la differenza.
«Oltre al supporto della Regione e del Comune di Varese, degno di nota è stato l’impegno della Provincia di Varese a dimostrazione che, prima di definire le Province “enti inutili”, qualcuno avrebbe dovuto considerare con onestà intellettuale il loro importante ruolo, anche sul piano culturale, e come esse siano sempre state un punto di riferimento per ciascun territorio. Purtroppo ha prevalso un’impostazione demagogica della questione e le ripercussioni dello svuotamento delle Province non saranno di certo positive».
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