– Chiunque sia passato in questi giorni da via Carlo Noé li avrà notati: fanno discutere i nuovi salvagente pedonali installati in corrispondenza degli attraversamenti. O almeno di quelli per i quali non era già stato realizzato il semaforo pedonale a chiamata. Il comune ha deciso di costruire dei veri e propri spartitraffico a cavallo delle due corsie di ciascun senso di marcia. Qui possono fermarsi i pedoni per assicurarsi che non ci siano altre auto in arrivo.
Lungo questa strada è infatti capitato che una vettura si fermasse per far attraversare un pedone, che veniva però investito da un altro veicolo che sopraggiungeva sulla seconda corsia. Palazzo Borghi ha quindi pensato a questa soluzione per garantirne la sicurezza. Ma c’è chi pensa che, al contrario, questi manufatti finiscano per rendere la circolazione ancora più pericolosa. Lo spunto per il dibattito, che ha infiammato i social durante lo scorso fine settimana, è l’immagine
di un cartello stradale collocato su uno di questi salvagenti abbattuto da un auto. Una dimostrazione, secondo i detrattori, del fatto che l’iniziativa del comune avrebbe avuto effetto opposto a quello desiderato. Uno dei più critici è stato , non solo come portavoce di Forza Italia, ma anche come ingegnere. «All’università ci insegnavano che i semafori sono stampelle per il traffico -ha spiegato – quando però non se ne può fare a meno bisogna introdurli. Non penso ci siano altre soluzioni, a meno che non si riducano le intersezioni, aumentando i sensi unici, così da semplificare la circolazione».
Come risponde l’altro ingegnere, ovvero il sindaco ? «Le isole sono state proposte dall’ufficio Tecnico del traffico per aumentare la sicurezza di chi attraversa strade a rischio, come via Noè, dove spesso gli automobilisti disattendono i limiti di velocità e si registrano incidenti che coinvolgono le utenze deboli». Questi manufatti, aggiunge, «fanno parte di un ventaglio di misure per tutelare i pedoni, tra cui lo spostamento delle zebre in prossimità degli incroci o comunque in tratti che costringono i guidatori a rallentare». Tornando alle isole, conclude Guenzani, «al momento si registrano riscontri diversi: sono apprezzate dai pedoni, non dagli automobilisti. Terremo monitorata la situazione, anche perché l’installazione delle isole è a carattere sperimentale». E ci vorrà ancora qualche tempo per dire se l’esperimento sia o meno riuscito.