Bruxelles, 7 set. (Apcom) – Nuovo patto di stabilità e crescita con la nascita di una politica economica europea e un approfondimento sulle controverse questioni della tassa sulle banche e le transazioni finanziarie. E’ fitta l’agenda dei ministri delle finanze dei 27 paesi della Ue (per l’Italia Giulio Tremonti) riuniti a Bruxelles per un Ecofin straordinario, convocato oggi proprio per cercare di spianare la strada ad un accordo sul nuovo patto al Consiglio Ue dei Capi di Stato e di governo del prossimo 16 settembre. Ma gli ostacoli non si fanno attendere. Restano, infatti, ancora divise le posizioni dei diversi paesi europei sulle proposte franco-tedesche di inasprire le sanzioni per chi non rispetta i vincoli di bilancio imposti da Bruxelles e l’ipotesi di porre anche il parametro del debito, insieme a quello del deficit pubblico, sotto la stretta sorveglianza della Ue.
La questione, dopo essere stata affrontata ieri nella task force sulla governance economica dell’Unione presieduta da Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue, sarà discussa nuovamente oggi in sede Ecofin. Dalla task force è emersa chiaramente la difficoltà ad arrivare ad un accordo in tempi brevi sulle questioni del debito e delle sanzioni. Non sembrano invece esserci problemi sull’impostazione generale della riforma. Si prevede, infatti, un accordo di massima sul coordinamento delle politiche di bilancio, il cosiddetto ‘semestre europeo’. In sostanza, ogni anno, da gennaio ad aprile, tutto ruoterà per tutti gli Stati intorno alla sessione di bilancio europea. Per tutti cambieranno le sedi e la forma della politica economica europea: ogni Stato presenterà i suoi documenti, destinati ad essere discussi collettivamente da tutti gli altri Stati e coordinati dalla Commissione europea.
Sul tavolo dei ministri delle finanze anche un documento della Commissione Ue che analizza i vantaggi e gli svantaggi dell’introduzione a livello europeo della tassa sulle banche e sulle transazioni finanziarie. Sulla tassa sugli istituti di credito, il rapporto sottolinea la necessità di un’azione coordinata a livello europeo. Ma al momento gli Stati procedono in ordine sparso. La Svezia ha adottato una tassa sulle banche dal 2008, a giugno scorso i governi di Francia, Gran Bretagna e Germania hanno annunciato un analogo provvedimento e a luglio il parlamento ungherese ha approvato l’introduzione
del balzello. Più controversa la questione della tassa sulle transazioni finanziarie o Tobin tax, sulla quale le posizioni restano distanti. La discussione su questi temi sarà ancora a livello informale, uno scambio di opinioni fra i ministri dei 27 paesi della Ue. “Ne parleremo in maniera informale – ha detto il ministro delle finanze belga, Didier Reynders”. Già ieri il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, aveva annunciato che al vertice di oggi non si sarebbe arrivati a nessun accordo su questi temi.
L’ultima riunione in calendario sarà l’Eurogruppo, con un calendario invertito rispetto al solito per consentire ieri la riunione della task force sulla governance. I 16 ministri delle finanze dell’Eurozona dovranno approvare la seconda tranche di aiuti alle Grecia e discutere del problema della Slovacchia dopo la bocciatura del Parlamento del contributo al meccanismo anticrisi messo a punto dai partner europei.
Gab
© riproduzione riservata