Egitto/ Avviato dialogo fra potere e Fratelli musulmani

Il Cairo, 6 feb. (TMNews) – Il potente movimento d’opposizione dei Fratelli musulmani, tradizionale bestia nera del potere, ha avviato oggi un inedito dialogo con le autorità, definendo però insufficienti le riforme proposte dal regime di Mubarak contestato da un movimento di protesta senza precedenti che oggi è sceso in piazza per il 13esimo giorno consecutivo. A Piazza Tahrir, divenuta la roccaforte del movimento anti-Mubarak al Cairo, migliaia di manifestanti hanno continuato a chiedere le dimissioni del presidente egiziano, al potere dal 1981. I gruppi di giovani all’origine delle rivolte hanno formato una coalizione e hanno assicurato che non se ne andranno dalla piazza fino a quando il rais del Cairo non si sarà dimesso.

Sul piano degli sforzi volti a porre fine alla crisi politica, il potere e i Fratelli musulmani – principale forza di opposizione del Paese – hanno per la prima volta in circa mezzo secolo discusso pubblicamente, in presenza di altri gruppi di opposizione. I partecipanti a questa riunione del “dialogo nazionale” si sono messi d’accordo su “una transizione pacifica basata sulla Costituzione”, ha riferito il portavoce del governo, Magdi Radi, in un comunicato dopo la riunione.

Ma i Fratelli musulmani hanno subito denunciato l’insufficienza delle riforme proposte. “Il contenuto del comunicato è insufficiente”, ha dichiarato Mohamed Mursi, alto responsabile dei Fratelli musulmani, in una conferenza stampa. “Le richieste sono sempre le stesse. Loro (il governo) non hanno risposto alla maggioranza delle richieste, ma solo ad alcune, e in maniera superficiale”, ha precisato Essam al Aryan, un altro alto responsabile della confraternita. C’è stato “consenso” “sulla formazione di un comitato per studiare e proporre degli emendamenti costituzionali e legislativi entro la prima settimana di marzo”, ha spiegato Radi. Alla riunione odierna hanno partecipato i Fratelli musulmani, il partito Wafd (liberale), il Tagammou (sinistra), dei gruppi di giovani pro-democrazia che hanno lanciato il movimento di protesta oltre a politici indipendenti e uomini d’affari, secondo l’agenzia Mena.

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