Il Cairo, 12 feb. (TMNews) – Armati di scope e di sacchi, decine di volontari, giovani e meno giovani, fin dalle prime ore di questa mattina, scopa alla mano, hanno cominciato a ripulire al Cairo, la piazza Tahrir, simbolo della sollevazione popolare che ha portato alla cacciata del presidente Hosni Mubarak e roccaforte dei manifestanti per 18 giorni. “Casa vostra la pulite, no? L’Egitto è casa nostra, per questo la stiamo pulendo”, afferma Abdelrahmane Atta, padre di sei figlie, mentre, scopa alla mano, spolvera un lampione.
“E’ un nuovo Egitto, è il giorno numero 1 della storia dell’Egitto”, esclama questo sessantenne mentre migliaia di persone affluiscono per unirsi a coloro che hanno festeggiato l’intera notte le dimissioni del presidente. Erano diverse decine gli egiziani intenti a spazzare, sfregare e lucidare anche le statue sulla piazza e i suoi dintorni dove centinaia di migliaia di manifestanti hanno sfilato dal 25 gennaio per reclamare le dimissioni di Mubarak. “Giovani coraggiosi, andate a pulire la piazza!”, scandiva un gruppo di giovani sotto lo sguardo ammirato della folla.
Alcuno avevano hanno applicato dei fogli sul petto sui quali c’è scritto in ingliese e in arabo: “Ci scusiamo per i disagi, stiamo costruendo l’Egitto”, o “Ieri, manifestavo, oggi, costruisco”. Gli appelli spontanei a ripulire la piazza sono stati trasmessi con il passa parola, via sms o Facebook e Twitter. “Io pulisco per fare ritornare i turisti”, dice Hoda Salah, insegnante, con una mascherina per proteggersi della polvere nei pressi del Museo nazionale adiacente alla piazza. (con fonte Afp)
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