Il Cairo, 15 apr (TMNews) – L’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, se considerato colpevole delle accuse che gli vengono rivolte, potrebbe essere condannato all’impiccagione. Lo scrivono alcuni quotidiani locali, con particolare riferimento all’inchiesta aperta in merito alla repressione delle manifestazioni.
Mubarak e i suoi due figli, Gamal e Alaa, sono stati messi agli arresti per 15 giorni nel quadro delle indagini sui fatti avvenuti nelle settimane a cavallo tra gennaio e febbraio, quando la repressione da parte della polizia e dei miliziani è costata la vita ad oltre 800 manifestanti.
Il quotidiano Al-Ahram, che cita il presidente della Corte d’Appello del Cairo, Zakaria Shalash, afferma che Mubarak potrebbe essere condannato a morte se dovesse essere appurata la sua predeterminazione nell’uccidere i manifestanti. Particolare importanza assume, in questo senso, la testimonianza dell’ex ministro degli Interni, Habib al-Adli, lui stesso sotto accusa per aver ordinato alla polizia di sparare sui manifestanti. Adli avrebbe affermato, infatti, che è stato Mubarak a dargli l’ordine di usare la forza per fermare la protesta. “Se questo sarà dimostrato, Mubarak riceverà la stessa condanna della persona che ha guidato la repressione e potrebbe risolversi in una condanna a morte, se sarà provato che dei manifestanti pacifici sono stati uccisi con premeditazione”.
Si prevede che l’inchiesta su Mubarak e figli durerà almeno sei mesi e il processo circa un anno.
Fcs
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