Il Cairo, 19 mar. (TMNews) – Seggi aperti in Egitto per il referendum sugli emendamenti alla costituzione; si tratta del primo voto dopo le dimissioni del Presidente Hosni Mubarak, l’11 febbraio scorso. Circa 45 milioni di elettori potranno recarsi alle urne dalle 8 (7 in Italia) alla 19 (18 italiane) per esprimersi sugli emendamenti alla Carta costituzionale proposti da una commissione di giuristi nominata dallo stato maggiore dell’esercito, che guida il Paese dopo la caduta di Mubarak. Per il voto sono stati mobilitati più di 30.000 soldati, oltre alle forze di polizia, per garantire la sicurezza attorno ai seggi.
Se i Fratelli musulmani, il più organizzato dei movimenti di opposizione, hanno invitato a votare sì, la maggior parte delle forze d’opposizione, quali il movimento dei giovani, i partiti della sinistra, e i candidati alla presidenza Amr Moussa e Mohamed ElBaradei, hanno invece anticipato un voto negativo, considerando troppo deboli le riforme previste. Da parte sua, l’esercito egiziano ha affermato che in caso di bocciatura agirà per decreto per organizzare la transizione politica in Egitto.
Se le modifiche costituzionali “verranno respinte, saremo di
fronte ad un vuoto legislativo che sarà colmato da un decreto del Consiglio supremo delle forze armate (Csfa)”, ha dichiarato alla stampa nei giorni scorsi il presidente della commissione elettorale per il referendum, Mohamed Atteya. Il decreto, ha
aggiunto, assumerà la forma di una “dichiarazione costituzionale
limitata” destinata a determinare le procedure da seguire durante un “periodo di transizione che dovrà condurre ad una nuova autorità e ad uno Stato moderno e civile”.
Le principali modifiche proposte dalla commissione riguardano i mandati presidenziali, che devono essere al massimo due e durare non più di quattro anni, e una maggiore elasticità delle condizioni di candidatura alla magistratura suprema.
(fonte Afp)
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