Washington, 16 feb. (Apcom) – Il giovane faraone Tutankhamen la cui causa di morte, più di tre mila anni fa, restava un mistero, sarebbe morto di malaria combinata con il morbo di Kohler (una malattia ossea): è quanto afferma una ricerca pubblicata oggi negli Stati Uniti che ha rivelato anche l’identità del padre del faraone, anch’essa incerta fino ad oggi. I ricercatori si sono avvalsi di diversi strumenti diagnostici fra cui la radiologia e le analisi del Dna sulla mummia del faraone della XVIIIesima dinastia,
morto a 19 anni nel 1324 avanti Cristo dopo un breve regno di nove anni. Gli scienziati hanno eseguito delle medesime ricerche su altre dieci mummie della dinastia per determinare legami di parentela, ricercare patologie ereditarie e malattie infettive. Sulla base dei risultati è emerso che il padre di Tutankhamen sarebbe il faraone Akhenaton, sposo della leggendaria regina Nefertiti. La madre sarebbe invece la mummia KV35YL il cui nome resta sconosciuto.
“Questi risultati fanno pensare che una necrosi ossea combinata con la malaria sia la causa più probable della morte di Tutankhamen”, scrive Zahi Hawass, responsabile delle antichità egiziane al museo del Cairo. Hawass – abilissimo divulgatore mediatico del patrimonio archeologico egizio – è il principale autore di questi lavori apparsi nel Journal of the American Medical Association (Jama) del 17 febbraio.
La diagnosi è stata stabilita grazie a dei test genetici che hanno rivelato una serie di malformazioni nella famiglia di Tutankhamen come il morbo di Kohler che aveva colpito particolarmente il giovane faraone. Le analisi genetiche hanno messo anche in evidenza la presenza di tre geni legati al parassita Plasmodium falciparum responsabile del paludismo in quattro delle mummie esaminate, fra cui quella di Tutankhamen.
“La diagnosi è confortata dalla scoperta nella sua tomba di grucce e di una farmacia per l’aldilà”, precisano i ricercatori. (con fonte Afp)
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