Questua molesta in centro, ancora proteste. «La gente ha paura e paga. Ma dov’è la polizia locale?». Ancora gli extracomunitari nel mirino, ma stavolta non si tratta dei profughi di via dei Mille, bensì dei “professionisti dell’elemosina” che continuano a stazionare in piazza Vittorio Emanuele e nei parcheggio di via Bossi, di fronte alla sede Equitalia, e di via Borroni, nonostante i numerosi tentativi di dissuaderli ad abbandonare il loro “posto di lavoro”.
«Ci vuole tolleranza zero contro questi soggetti – attacca l’ex consigliere comunale , leader del movimento La Voce della Città, che in questi giorni ha raccolto diverse proteste da parte di cittadini disturbati mentre posteggiavano – non solo diamo le case in zone di pregio ai profughi, ma lasciamo che i professionisti della questua molesta continuino imperterriti ad agire in pieno centro città, infastidendo i cittadini, senza che nessuno provi a cacciarli via. Se si diffonde la voce che Busto è così accogliente e che qui in fondo si può fare quello che si vuole, finiranno per concentrarsi in città tutti i soggetti meno raccomandabili».
Nonostante i posteggi semideserti di questa settimana di agosto, i giovani extracomunitari erano ancora lì ad avvicinare le auto in sosta. «La gente ha paura, soprattutto le donne e soprattutto in questi giorni in cui c’è in giro poca gente e diversi negozi sono chiusi – sottolinea Audio Porfidio – così finiscono per cedere e dare dei soldi a questi figuri. Ma non dovremmo lasciare che prendano possesso della nostra città. Dove sono le pattuglie della polizia locale? Dovrebbero presentarsi puntualmente tutti i giorni per farli sloggiare, fino a che non cambiano aria».
Il fenomeno è diffuso in diversi punti: i semafori agli incroci tra corso Italia e viale Stelvio, quelli tra le vie Tasso e Venezia e tra viale Duca d’Aosta e via Gavinana, ma anche la zona pedonale di via Milano e le uscite delle chiese e dei cimiteri.
«L’accattonaggio in sé non è reato, ma i controlli si fanno e danno risultati» secondo l’assessore alla sicurezza , che aveva fatto il punto della situazione sulle iniziative prese dalla polizia locale nell’ultimo anno. Circa duecento le sanzioni comminate contro l’accattonaggio molesto, «quasi una al giorno», applicando in alcuni casi anche la norma del Codice della strada che punisce l’intralcio alla circolazione, e segnalando in Procura, visto che si configura un reato penale, i casi di accattonaggio con minori.
© riproduzione riservata