Bucarest, 31 mag. (TMNews) – Il primo pugno, in pieno viso, lo ha ricevuto stamane, ancora in Italia. Un sondaggio della Ghisleri, la fotografia di un barometro che segnava tempesta. Il dato era impietoso, 56% a De Magistris. Con questo spirtito Silvio Berlusconi è decollato per la Romania, fiutando l’aria di una giornata da dimenticare. Ma siccome al peggio non c’è limite, per il Cavaliere è stato un crescendo di incredulità e amarezza, prima ancora che di rabbia. A vertice italo-rumeno in corso, il presidente del Consiglio ha ricevuto indicazioni dallo staff che lasciavano presagire la debacle, le prime dolorose proiezioni. Eppure, preso possesso della camera dell’Intercontinental hotel – messo di fronte al dato napoletano – raccontano che Berlusconi ci sia rimasto male. Peggio, allibito e sconsolato.
Certo, la ‘caduta’ di Milano rappresenta per il Cavaliere un colpo durissimo. Ma Napoli, il trionfo di De Magistris non l’ha digerito. La vittoria di un ex magistrato, per di più dipietrista e antiberlusconiano, capace di scavallare di parecchio la soglia del 60%, semplicemente l’ha lasciato di stucco. Per dirla con Berlusconi, “non me lo riesco a spiegare”.
Poi, certo, Berlusconi non ha perso un minuto per chiamare Umberto Bossi. Per cercare di mettere il freno al processo di disgregazione, che comunque lascerà sul campo morti e feriti. Ridurre al minimo le spinte centrifughe, certo, ma senza trattenersi troppo con chiunque gli capitasse a tiro in Romania. Consapevole della batosta, non ha risparmiato affondi nel corso di un faccia a faccia con uno dei tre ministri dell’ex FI presenti. Fendenti rivolti a tanti, dai vertici del Pdl all’alleato leghista troppo voglioso di mostrarsi “altro” rispetto a lui per tutta la campagna elettorale.
La linea l’ha tracciata sempre nella suite dell’hotel di Bucarest, riassumibile con la formula “dissimulare”. Dissimulare davanti alle telecamere, dopo aver dribblato un primo assalto dei cronisti. Dissumulare ammettendo sì la sconfitta, “abbiamo perso”, ma dispensando battute su milanesi e napoletani, sorrisi, cautela e soprattutto sicurezza: “Nervi saldi, il governo va avanti”.
Tornerà in Italia oggi, pronto a mettere mano ai molti problemi sul tappeto. E a mettere la testa al nodo Tremonti. Sarà vero, come dicono nello staff, che Berlusconi ora non intende intervenire sul governo. Ma c’è il pressing leghista, il ruolo centrale da sempre assunto dal ministro dell’Economia e le turbolenze che rischiano di far perdere il controllo dell’esecutivo. Per questo Berlusconi vedrà tra domani e dopodomani i vertici del Carroccio, oltre ad ascoltare l’ufficio di Presidenza del Pdl. E a Bossi potrebbe riproporre una volta di più la soluzione di affidare il vice premierato a Tremonti.
Tom
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