Quando le schede scrutinate sono ormai quasi il 97% del totale, si delinea una vittoria di Fratelli d’Italia, con il 28,9% dei voti (con un exploit al nord-ovest, al 31%). Sale il Partito Democratico, che arriva la 24%, mentre si registra il crollo del Movimento 5 Stelle, che scende al 9,9%.
Forza Italia e Lega sono praticamente appaiate, rispettivamente al 9,7% e al 9,2%. Un risultato per entrambe sopra le aspettative: gli azzurri sopravvivono a Berlusconi, mentre la Lega, spinta da Vannacci (primo in tutte le circoscrizioni, isole escluse) dà importanti segni di vita.
A sinistra spicca l’exploit di Alleanza Verdi Sinistra, che supera brillantemente lo sbarramento e si attesta al 6,6%. Restano fuori dal Parlamento Europeo, invece, Stati Uniti d’Europa (Renzi-Bonino) e Azione (Calenda), entrambi sotto il 4%.
Le preferenze nel Nord Ovest
In Fratelli d’Italia, dietro a Giorgia Meloni, spicca la vittoria di Carlo Fidanza, che supera Mario Mantovani. Resta fuori il varesino Marco Colombo.
Nel Pd Cecilia Strada e Giorgio Gori fanno il pieno di preferenze, mentre nella Lega si registra un plebiscito per Roberto Vannacci, seguito da Silvia Sardone e, staccata, Isabella Tovaglieri. Lontano Angelo Ciocca, bene Alessandro Fermi, sesto. In Forza Italia delude Marco Reguzzoni, settimo e lontanissimo dall’elezione.