Elezioni fantasma? No, è un plebiscito

Tutti al voto, tra Alberio e Vincenzi sarà testa a testa all’ultima preferenza. Province al capolinea? Macché, gli amministratori locali ci tengono ancora, eccome. L’affluenza al voto per l’elezione di secondo livello ieri ha sfiorato l’87%. Stamattina alle 8 a Villa Recalcati inizia lo spoglio.

Il dato definitivo uscito ieri sera dall’ufficio elettorale della Provincia di Varese è di gran lunga più alto rispetto ai primi esperimenti della nuova modalità di elezione che si erano tenuti due settimane fa in altre province lombarde: a Bergamo ad esempio aveva votato appena il 73,5%, mentre a Milano per il consiglio metropolitano si era mobilitato l’80,6% degli aventi diritto.

A Villa Recalcati invece, dove ieri dalle 8 alle 20 è stato istituito il seggio unico per l’elezione di secondo livello del presidente e del Consiglio provinciale, ha depositato la scheda nell’urna l’86,94% dei 1.782 grandi elettori, sindaci e consiglieri dei 139 Comuni della Provincia di Varese. I più assidui, una partecipazione quasi “militare”, sono stati gli amministratori delle quattro grandi città: da Varese, Busto Arsizio, Gallarate e Saronno pochissime assenze, visto che l’affluenza ha toccato la percentuale record del 95,6%. I meno interessati al voto provinciale sono invece gli amministratori dei piccoli Comuni, quelli con una popolazione inferiore ai tremila abitanti (62 Comuni in tutto): solo il 78,6% degli aventi diritto si è presentato a Villa Recalcati.

A metà strada le altre tre fasce di enti: in quella dei Comuni tra i tremila e i cinquemila abitanti l’affluenza è stata dell’86,2%, in quelli tra i cinquemila e i diecimila abitanti sale all’86,9%, mentre in quelli tra diecimila e i trentamila abitanti ancora più su, fino all’87,4%.

Gli elettori hanno avuto a disposizione due schede, una per scegliere il presidente tra il sindaco di Gavirate(in corsa per il centrodestra) e il sindaco di Cantello (indicato dall’inedita alleanza tra centrosinistra e Ncd), l’altra per indicare una preferenza per il Consiglio provinciale, tra i 64 candidati delle quattro liste in corsa (“Civici e Democratici-per una Provincia che cambia”, “Insieme per una Provincia civica”, Lega Nord e “Liberi per la Provincia”).

Il voto di ciascun elettore ha un peso differente in base alla fascia di popolazione nella quale è inserito il suo ente. Stamattina alle 8, calcolatrici alla mano, inizierà lo spoglio dei voti. Prima si stabilirà il nuovo presidente, poi la composizione del Consiglio, che avrà sedici membri distribuiti con un sistema proporzionale tra le quattro liste.

Se nei pronostici della vigilia i numeri sembravano far intravedere un leggero margine di vantaggio per Gunnar Vincenzi, grazie all’alleanza con Ncd, l’alta affluenza al voto, non preventivabile alla vigilia in queste proporzioni, potrebbe sparigliare le previsioni.

«È un fatto molto positivo, che mostra quanto sia considerato importante questo organo istituzionale, ma credo che l’alta affluenza sia indifferente rispetto all’esito del voto» sottolinea il segretario provinciale del Pd i. «Non credo che gli astenuti possano essere attribuiti in modo maggiore all’una o all’altra coalizione – gli fa eco il segretario provinciale della Lega Nord – si conferma una sfida molto sentita, prevedo un testa a testa».

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