Lisbona, 22 set. (Apcom) – A cinque giorni dalle elezioni legislative in Portogallo i sondaggi pronosticano un testa a testa tra i socialisti (Ps) del premier José Socrates, che vogliono lanciare un imponente programma di infrastrutture, e i socialdemocratici (Psd, centrodestra) di Manuela Ferreira Leite, che puntano al contenimento della spesa pubblica. Entrambe le formazioni, Ps e Psd, che hanno dominato il parlamento di Lisbona per più di 20 anni, sono date al 30-35%. Il resto delle preferenze dovrebbe essere suddiviso tra gli altri partiti minori: Comunisti, Popolari, Blocco di Sinistra, Verdi.
Scandali, polemiche e attacchi privati hanno reso più incandescente il clima elettorale nelle ultime settimane. A partire dalle presunte intercettazioni telefoniche di cui sarebbe stato vittima il presidente della Repubblica, il conservatore Anibal Cavaco Silva. Accuse di spionaggio contro il premier Socrates, da cui dipendono i servizi di informazione, che hanno “categoricamente smentito loro implicazioni in qualsiasi attività di intercettazioni o ascolto”. Ieri, il braccio destro di Cavaco Silva, Fernando Lima, è stato costretto a presentare le sue dimissioni. Secondo alcuni giornali portoghesi, sarebbe stato lo stesso Lima a rivelare la notizia del presunto spionaggio ai danni del presidente della Repubblica.
Nei giorni scorsi, anche la leader del Psd, Ferreira Leite, principale rivale di Socrates, è finita sulle prime pagine dei quotidiani lusitani, accusata di aver beneficiato di “una compravendita di voti” per arrivare alla testa del partito nel 2008. La leader del centrodestra ha poi cercato di sfruttare la crescente sensazione fra gli elettori di ‘colonizzazione’ economica del Portogallo da parte della vicina Spagna, attaccando il progetto di Tav per collegare Madrid e Lisbona: Ferreira ha paragonato la costruzione della linea a un “acquisto in tempo di saldi”, quando “si comprano molte cose che non servono a niente”, e ha accusato il progetto di beneficiare soprattutto alla Spagna e alle sue imprese.
Il paese, molto colpito dalla crisi economica, ha visto il pil contrasi del 3,7% nel secondo trimestre del 2009, e mentre Socrates aveva promesso 150.000 nuovi posti di lavoro, il tasso di disoccupazione è cresciuto dal 7.9% al 9,1% durante il suo governo, e circa mezzo milione di persone sono senza lavoro, su una popolazione totale di circa 11 milioni. Nelle ultime elezioni europee del giugno scorso i socialisti hanno ottenuto un risicato 26,6% contro il 31,7%
dei socialdemocratici. Con il 35% delle intenzioni di voto per i socialisti di Socrates e il 32% per i socialdemocratici di Ferreira Leite, nessuno dei due partiti principali sarà in grado di governare da solo, e negli ultimi giorni si è scatenato il ballo delle possibili alleanze: Socrates, in particolare, ha strizzato l’occhio al Bloco de Esquerda (Be), una coalizione di sinistra che in 10 anni di vita è cresciuta dal 2 al 10% degli ultimi sondaggi ed è particolarmente popolare fra i giovani. La Coligaçao democratica unitaria (Cdu), che raggruppa comunisti e verdi, è invece all’8%, come pure il Centro democratico social-Partido popular (destra).
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