MILANO – Grandi manovre in vista delle elezioni regionali in Lombardia, che si terranno nel 2023 e che, a differenza di quanto avvenuto nel 2018, non avranno il “traino” delle elezioni politiche, che si sono svolte in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, il 25 settembre scorso.
Sulla data delle elezioni si sta discutendo in questi giorni e c’è da segnalare un’accelerazione importante del governatore Fontana che, ormai sciolto il “nodo Moratti” con l’uscita di scena dell’ex vicepresidente di Regione Lombardia e ottenuto il via libera di tutti i partiti della coalizione di centrodestra, ha campo libero per organizzare la delicata tornata elettorale.
Difficile (ma non impossibile) l’accorpamento con le elezioni regionali nel Lazio, ancora più improbabile un election day con le amministrative: l’orientamento del Presidente e della maggioranza di governo è quello di andare al voto il prima possibile, per sfruttare la scia lunga delle elezioni politiche, capitalizzando il fortissimo gradimento degli Italiani (e dei lombardi) verso il Governo Meloni, e contestualmente approfittare delle enormi divisioni interne al centrosinistra, alle prese con il rebus candidatura (Cottarelli? Del Bono?) e con il rischio frammentazione di quello che fu il “campo largo” (con Terzo Polo e M5S verso la corsa solitaria).
Sarà comunque Fontana, e non più il Prefetto di Milano, a decidere la data delle elezioni: la nuova legge, in approvazione nei prossimi giorni (il passaggio definitivo è previsto per il 15 o il 21 novembre) affiderà infatti al Presidente della Regione tale potere.
Sul giorno del voto sembrano non esserci più dubbi nel centrodestra: dovrebbe essere il 12 febbraio 2023, praticamente “domani”. La campagna elettorale è iniziata.