Emergenza epatite A Cinque casi nelle scuole

Allarme epatite A: tre casi scoperti tra gli alunni delle scuole elementari di Gemonio, altri due piccoli malati alle scuole materne di Caravate.

Paura tra le mamme. «Siamo al corrente della situazione – precisa il sindaco di Gemonio – L’Asl, ente competente nella gestione di queste situazioni, è già stata informata dall’autorità scolastica. È in corso una campagna di profilassi e sensibilizzazione con invito ai genitori dei bambini a sottoporre i figli alle vaccinazioni del caso».

La buona notizia è che l’epatite A è curabile e non lascia strascichi: i cinque bimbi che l’hanno contratta non sono fortunatamente in pericolo e guariranno.

«Capisco però la preoccupazione dei genitori – aggiunge Felli – Senza fare dell’allarmismo e potendo rassicurare che tutte le procedure sono state attivate, mi rendo conto che cinque casi in un ambiente circoscritto e molto ravvicinati nel tempo tra loro possano creare apprensione». La situazione, tra l’altro, non è ancora del tutto definita: «Sfortunatamente il virus dell’epatite A ha un periodo di incubazione medio di quattro settimane ed è trasmissibile per contagio – spiega il primo cittadino – Non possiamo sapere oggi, non con certezza almeno, se vi saranno altri casi. Bambini che potrebbero, tra due o tre settimane, manifestare la stessa patologia. La situazione adesso è però sotto controllo». L’Asl ha attivato il protocollo di profilassi invitando, tra l’altro, i genitori a sottoporre i bambini a vaccinazione.

«Abbiamo controllato le nostre mense, visto che uno dei veicoli di contagio può essere il cibo (anche se sotto accusa nello specifico vanno messi i frutti di mare difficilmente serviti nelle mense scolastiche) – spiega Felli – Controlli sono stati eseguiti su tutto il ciclo produttivo dei pasti. Dalla provenienza, alla conservazione degli alimenti, sino alla loro preparazione e, infine, al servizio in mensa. Non sono state riscontrate anomalie né nella filiera produttiva, né nel servizio finale ai bambini». Il Comune ha inoltre dato un input ulteriore: «Garantire un’igiene potenziata agli spazi condivisi dai bambini. La pulizia nelle scuole era soddisfacente, ma dopo l’accaduto abbiamo voluto fare questa richiesta. Devo aggiungere, per onestà, che la direzione scolastica ci ha preceduto di qualche giorno in questo», spiega Felli.

Quindi pulizie potenziate in classi, saloni, luoghi di gioco e bagni. Intanto si indaga sull’origine del contagio: «Al momento non è ancora stata individuata – conclude Felli – Credo sia possibile affermare che si tratti di un’origine fortuita, non necessariamente legata agli ambienti scolastici. L’importante ora è controllare la situazione».

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