«A causa di condizioni meteorologiche intercorse nei mesi precedenti, che hanno comportato la mancanza di precipitazioni nell’intero territorio regionale, è stato registrato un calo delle portate d’acqua disponibili per l’approvvigionamento idrico. Tale fenomeno potrebbe avere un forte impatto sulle reti idriche cittadine, venendo a creare in taluni casi fenomeni di abbassamento generalizzato della pressione o, nelle situazioni più delicate, possibili interruzioni di servizio. Al fine di tutelare l’approvvigionamento alle utenze domestiche, che risultano essere le più fragili e al contempo le più importanti, diversi Comuni hanno provveduto all’emissione dell’ordinanza sindacale per la limitazione dei consumi al solo uso idro-potabile».
È ciò che si legge in una nota di Alfa, la società che gestisce il sistema nella provincia di Varese che ha chiesto ad alcuni comuni di ridurre le erogazioni. Si tratta di Besozzo, Cadegliano Viconago, Casalzuigno, Castelveccana, Clivo, Comabbio, Cocquio Trevisago, Cuasso al Monte, Marchirolo, Montegrino Valtravaglia, Orino, Saltrio, Tradate, Tronzano sul Lago Maggiore, Vedano Olona, Viggiù e Bodio Lomnago, ma nella fascia a rischio ci sarebbe un’altra cinquantina di paesi (la metà dei comuni del Varesotto). Intanto, Alfa – il cui presidente, Paolo Mazzucchelli, qualche giorno fa aveva annunciato che era pronto un piano d’emergenza – si sta attrezzando con autobotti e sacche di 3 o 4 litri da distribuire a famiglia ogni giorno.
Secondo l’analisi del Centro Geofisico Prealpino, è dal 1967 che non si registra una tale siccità: «Dal 1 dicembre 2021 a oggi, mancano 516 mm di pioggia rispetto alla media dello stesso periodo, equivalente a un terzo dell’intera pioggia annuale di Varese. L’assenza quasi totale di neve in montagna non apporta un contributo di fusione nei grandi laghi prealpini».