VARESE Emergenza prof nelle scuole varesine e lombarde. Le solite preoccupazioni? Neanche per sogno: questa volta i tempi per iniziare l’anno scolastico con tutte le carte in regola sono davvero strettissimi.
E gli uffici scolastici regionale e provinciale saranno costretti ad un vero e proprio tour de force per far sì che entro il 3 settembre (data di ripresa dell’attività scolastica) il personale necessario riesca ad essere effettivamente in servizio.
Reduci come siamo dalle Olimpiadi,
proviamo a tradurre in termini sportivi la complessa macchina burocratica che regola l’istruzione. Se la scuola fosse un’ostacolista, a questo punto dell’anno dovrebbe essere a un’incollatura dal traguardo mentre le mancano ancora tre ostacoli parecchio impegnativi: le assegnazioni provvisorie o utilizzazioni, le immissioni in ruolo (270 quelle da effettuare nel Varesotto) e le supplenze (15/20 mila a livello regionale, 1.500 circa a Varese). «Bisognerà compiere uno sforzo enorme per avere tutti in servizio entro il 3 settembre ma faremo di tutto» assicura Luca Volontè, dirigente dell’ufficio personale della scuola.
Ieri il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Varese, Claudio Merletti, ha preso parte ad una conferenza dei servizi assieme a tutti i colleghi provveditori della Lombardia; informalmente è stata data anche un’informativa sullo stato delle cose alle parti sociali e tutti hanno condiviso la criticità della situazione. Ma come si è arrivati a questo punto? Colpa di alcuni ritardi accumulati a livello ministeriale nella definizione delle norme necessarie a mettere in moto gli uffici regionali e provinciali. È questo il caso, ad esempio, delle utilizzazioni o assegnazioni provvisorie, vale a dire gli spostamenti delle sedi di servizio (ma non di titolarità) del personale. In genere la norma annuale che regola la procedura viene emanata a giugno, ma l’attesa si sta prolungando ancora oggi.
A questo punto si partirà ma, l’interrogativo è d’obbligo, s’arriverà per tempo? In seguito toccherà alle immissioni in ruolo (il cosiddetto “addio al precariato”) che, a Varese, riguarderà 270 posti: 5 nelle scuole dell’infanzia, 48 nelle primarie, 90 delle secondarie di primo grado, 106 in quelle di secondo grado e 21 di sostegno.
Il dato relativo alle superiori è il più alto in Lombardia, con l’eccezione di Milano. Infine, l’ultimo miglio: la nomina dei supplenti, che non saranno meno di 1.500 tra ata e personale docente.
Fino al 31 agosto sarà l’ufficio scolastico a regolare le procedure poi, teoricamente, la palla avvelenata dovrebbe passare nelle mani delle singole scuole. Con un piccolo problema: se agli istituti mancherà il personale, come espleteranno le pratiche di assegnazione dei supplenti? Ed ecco perché, a questo punto, l’ostacolista dovrà trasformarsi in velocista.
s.bartolini
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