Entics alle origini «Parlo di me»

Entics esce con il nuovo disco, ma non chiamatelo rapper. Pochi ma buoni i fan, radunati ieri per incontrarlo alla Casa del Disco di Varese, da quelli della prima ora a chi si è precipitato finita la prova della maturità.

«Si chiama “Entics television Vol. 3” – racconta Mr. Entics, al secolo – perché riprende una saga iniziata nel 2007 con due mixtape che sono stati i miei primi due autoprodotti. Non si ricollega ai due dischi precedenti usciti per major, ma è una sorta di ritorno alla musica alle origini».

Le prime produzioni «avevano poca influenza di meccanismi commerciali che si sono sviluppati puoi. Erano più autentici, l’idea è di ritornare a quella genuinità». Un’esigenza nata a livello artistico. «Sento il bisogno di portare in giro qualcosa che mi rappresenti, perché penso che dovendo stare io sul palco a cantare e a trasmettere vibrazioni a chi mi ascolta, devo essere io, in primis, “portatore sano” dei contenuti».

Entics si è ritrovato con l’etichetta di rapper addosso, ma in realtà non la sente adatta. «Arrivo dal raggae e dalla dance hall e in questo album torniamo a quelle sonorità, con l’occhio verso i Caraibi e non verso l’America». Non rinnega l’hip hop. «Quella scena mi ha accolto, continuerò a suonare in quei contesti e a collaborare coi ragazzi del panorama hip hop. Voglio soltanto che sia chiaro che non sono un rapper, nel rispetto degli altri rapper e nel rispetto della musica che faccio io. In Italia si tende a generalizzare».

Per il disco ha collaborato a stretto contatto con Dj Nice per la produzione dei pezzi.

«Questo album e stato curato da noi al 100% siamo partiti da zero con in mente il nostro suono. Abbiamo sviluppato il disco con ritmi in levare e accordi in maggiore ed era quello che volevamo realizzare per questo periodo estivo di uscita per portare in giro, si spera presto, un prodotto che faccia divertire la gente positivo e simpatico allegro».

“Karaoke”, in singolo in rotazione radiofonica, è la canzone prediletta dell’artista. «È il mio preferito, anche se può sembrare atipico, rispetto a quello che ho fatto finora. Il riferimento è agli anni ’80 a Londra, storicamente fa sempre parte del mio background di musica giamaicana. Per me è una bomba».

Anche Dj Nice conferma che «è nato tutto genuinamente».

Il produttore consiglia di ascoltare con attenzione due pezzi del disco: «“Vado” e “Open bar” che è stato uno dei primi ad essere concepiti».

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