“Era lui l’uomo che raccoglieva i mozziconi al centro commerciale”

COCQUIO TREVISAGO Maria Gabriella Volante è la pensionata di Ispra che, ancora ieri mattina nel tribunale di Varese, ha detto di aver visto Giuseppe Piccolomo alle 10.30 del 5 novembre del 2009 (il delitto avvenne alle 15) versare mozziconi di sigaretta in un barattolo; cicche prese dai portacenere sistemati sui tavolini di un bar del centro commerciale. Questa mattina in aula la signora ha testimoniato di aver raccontato subito al marito (anch’egli al centro commerciale, ma impegnato in altre faccende) lo strano comportamento.

Il consorte aveva quindi ipotizzato che lo sconosciuto (Piccolomo per loro era tale) volesse riutilizzare i mozziconi per farsi delle sigarette. Un comportamento da “barbone” che però non aveva convinto la signora: Piccolomo era troppo ben vestito per sembrare un disperato. Indossava un giaccone rosso e scarpe da ginnastica bianche con un vistoso inserto rosso. La Volante rivide Piccolomo anche il giorno dopo, sempre al centro commerciale. In seguito fu il marito, leggendo sui giornali la descrizione della scena del delitto, a ipotizzare che quella strana persona avesse preso i mozziconi per disseminarli in casa Molinari e per depistare gli investigatori. Dopo qualche giorno di incertezza, i coniugi decisero di raccontare i loro dubbi ai carabinieri.
Furono le particolari scarpe di ginnastica, insieme alla descrizione fornita dalla Volante, a permettere ai militari in borghese di identificare il sospetto durante un sopralluogo il 13 novembre 2009. Le parole udite sul caso Molinari contribuirono a mettere ulteriormente sul chi va là i militari; che presero il numero di targa della Micra dell’uomo e risalirono all’identità di Piccolomo. Nei giorni immediatamente successivi i carabinieri vennero poi “distratti” da un altro omicidio: quello commesso a Varese, in via Maspero, nell’ex biscottificio trasformato in un rifugio per extracomunitari.
Ma il 16 novembre i carabinieri tornarono al centro commerciale. Lì trovarono la signora Volante e, per pura coincidenza, si imbatterono in Piccolomo che piluccava un acino d’uva dal banco del fruttivendolo. Fu allora la Volante, con un cenno, a indicare Piccolomo ai carabinieri permettendo loro di chiudere il cerchio.
Si tornerà in aula il 21 marzo per la prossima udienza.

e.romano

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