“Era pieno di sangue e urlava in calabrese”

TRADATE La signora Antonietta trema ancora mentre lo racconta. Lunedì mattina, verso le 10, è stata proprio lei a soccorrere Antonio Rosaniti, il 69enne ferito dal consuocero, Domenico Tripodi, nel parcheggio di fronte alla scuola materna “Gianni Rodari”, nel quartiere Ceppine a Tradate. «Era pieno di sangue – dice – urlava contro l’altro che fuggiva. Non capivo nulla di quello che diceva: cercavo solo di calmarlo per poterlo aiutare».
Antonietta lunedì mattina sente due persone litigare nel parcheggio della vicina scuola materna,

ma non ci fa molto caso. Sembra una normale discussione. Quando esce di casa, però, vede un uomo pieno di sangue vicino alla fermata del bus nel piazzale, e un altro che scappa. La signora non ci pensa due volte: «Come potevo far finta di niente? Quell’uomo aveva ferite profonde, una bruttissima al braccio. Ed era agitatissimo, urlava in calabrese, non stava fermo un attimo». Per fortuna un ragazzo vede la scena e dà una mano alla donna. Chiama il 112, e intanto aiuta Antonietta a calmare Rosaniti, a passargli la cintura attorno al braccio per tentare di fermare il sangue. Dopo qualche minuto arriva l’ambulanza, poi i carabinieri. Il ferito se la caverà, e il suo aggressore non farà molta strada.

e.romano

© riproduzione riservata