Quando si parla di turismo, la conoscenza delle lingue è fondamentale. Specialmente se si nutrono ambizioni da “land of tourism“: una buona comunicazione nelle lingue di riferimento dei turisti che maggiormente affollano la nostra provincia presuppone che i testi dei cartelli informativi siano scritti senza errori di ortografia.
A Varese i primi stranieri che si sono avvicinati con curiosità alla spiaggia della Schiranna (che tra pochi giorni tornerà balneabile dopo decenni di attesa) hanno sorriso, fotografato e condiviso sui social le immagini dei cartelli informativi trilingue (in italiano, inglese e tedesco) posizionati ieri, martedì 28 giugno, dal Comune di Varese sul lungolago.
Nei cartelli, che riportano peraltro il vecchio logo del Comune, sono presenti veri e propri erroracci marchiani: se “divieto di pesca”, che inglese è “fishing”, è scritto “fisching“, il termine “vietato”, che in inglese si scriverebbe “forbidden” nei cartelli è diventato “vorbidden“.
Errori da traduzione “maccheronica”, verrebbe da pensare. Eppure sarebbe bastato ricontrollare, prima di mandare “in stampa”. Ora quei cartelli andranno cambiati, per evitare di essere ulteriormente derisi sul web. Ma la spesa, nemmeno a dirlo, sarà a carico dei contribuenti. Sorrideranno anche loro?