Evasione fiscale: associazione di Gallarate sotto indagine per reclutamento irregolare personale

L’Associazione di Gallarate, incaricata di selezionare personale per enti pubblici, è finita nel mirino della Guardia di Finanza di Varese per presunte irregolarità fiscali. ANAC conferma la natura commerciale dell’attività e scattano le sanzioni.

A Gallarate, un’associazione incaricata del reclutamento di personale per vari enti locali avrebbe operato senza rispettare le normative fiscali e contrattuali. L’indagine della Guardia di Finanza di Varese, nell’ambito del contrasto all’evasione fiscale, è partita dopo l’analisi di alcune anomalie, rivelando che l’associazione svolgeva una funzione di servizio di reclutamento per enti pubblici, apparentemente senza le dovute conformità fiscali.

L’associazione reclutava personale per enti locali, con l’obiettivo di selezionare candidati per diversi profili e categorie, e giustificava questa attività come “aggregazione” di enti per facilitare assunzioni nei ruoli amministrativi. Tuttavia, la Guardia di Finanza ha basato la propria ispezione sulla Delibera ANAC n. 289 del 20 giugno 2023, che ha stabilito la natura commerciale dell’attività. ANAC ha qualificato i contratti tra l’associazione e i comuni come appalti di servizi, stipulati senza gare pubbliche, in violazione del Codice dei Contratti Pubblici, ignorando i principi di pubblicità e concorrenza.

Gli accordi con i comuni prevedevano il pagamento di una “tassa di concorso” di €10,33 da parte di ogni candidato, oltre a un contributo una tantum da parte dei comuni per ogni assunzione: il 100% dell’importo lordo della busta paga in caso di contratto a tempo indeterminato, e il 75% per i contratti a termine. Tali somme venivano contabilizzate come “attività associativa” e non come attività commerciale, consentendo così all’associazione significativi benefici fiscali.

La selezione dei candidati, avvenuta tramite piattaforme gestite dall’associazione, ha interessato 15 profili professionali (tra cui amministrativi, tecnici e sociali) e coinvolto 60.559 candidati, generando un incasso di oltre €625.000. Gli accertamenti fiscali, conclusi con la contestazione di una dichiarazione infedele, hanno portato a una sanzione amministrativa e alla constatazione di un’IRES evasa di oltre €50.000.