Ex Whirlpool, allarme a Cassinetta: lavoratori preoccupati dall’incognita Beko

I sindacati chiedono chiarezza sul piano industriale e sulle prospettive dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno, ex Whirlpool, ora passato sotto la gestione Beko.

CASSINETTA DI BIANDRONNO – La crisi che affligge il settore degli elettrodomestici e le recenti decisioni aziendali di Beko gettano ombre sul futuro dei lavoratori di Cassinetta di Biandronno, stabilimento che un tempo era il fiore all’occhiello di Whirlpool in Italia. Ora, sotto la gestione di Beko, lo stabilimento impiega oltre 2200 persone, costituendo il più importante polo industriale italiano per la produzione di elettrodomestici da incasso di fascia medio-alta, un settore strategico che coinvolge anche un vasto indotto di componentistica e servizi di supporto.

Dalle recenti assemblee sindacali emerge un quadro di forte incertezza per il futuro dell’azienda, appesantito da due criticità principali. La prima è la crisi strutturale del mercato europeo degli elettrodomestici, caratterizzato da un calo costante dei consumi e da una domanda limitata per la sua natura di “mercato di sostituzione”. In questo contesto, i lavoratori dello stabilimento di Cassinetta hanno affrontato un anno di frequenti periodi di cassa integrazione. La seconda preoccupazione riguarda le scelte di Beko dopo l’acquisizione delle attività ex Whirlpool: tra queste, la chiusura di uno stabilimento nel Regno Unito e di due in Polonia, decisioni che hanno portato al licenziamento di 1800 persone e sollevato timori per la stabilità produttiva anche in Italia.

I sindacati sottolineano la mancanza di comunicazioni chiare sul piano industriale di Beko, situazione che hanno già portato all’attenzione della Provincia di Varese e che intendono affrontare anche con Regione Lombardia, alla quale hanno chiesto un confronto urgente. Sul fronte interno, l’azienda ha inoltre subito una perdita di know-how strategico e manageriale, con numerose figure professionali di alto livello che hanno lasciato il gruppo, compromettendo attività fondamentali come ricerca e sviluppo. Di fronte a un simile scenario, i sindacati ritengono essenziale conoscere in tempi rapidi le intenzioni di Beko e i dettagli del piano industriale, necessari per il futuro di uno dei più importanti poli produttivi d’Italia.