Expo gratis ad agosto per i redditi bassi, ecco i consigli per una visita. O anche più di una.
Quest’anno per chi è costretto a passare le ferie in città, una “puntata” ad Expo 2015 è un’opportunità da tenere assolutamente in considerazione.
E non solo per i pensionati e i lavoratori con reddito al di sotto dei diecimila euro lordi (nel 2014) che, grazie all’accordo con l’Inps, potranno entrare gratuitamente con un biglietto a data fissa valido nel giorno di emissione.
Vi diamo qualche consiglio utile. Prima decisione da prendere: come arrivare al sito Expo.
Dato il costo dei parcheggi, a meno che non possiate spalmarlo su più persone (più di 12 euro al giorno), il treno resta l’opzione migliore. Per chi non ha una stazione a portata di passeggiata, ci sono due alternative: Busto Arsizio e Rho, dove in entrambi i casi dietro alla stazione Fs c’è un ampio posteggio gratuito, dove in agosto non sarà un problema trovare posto.
Quali padiglioni visitare? Sceglietene pochi, innanzitutto: un giorno non basta per visitare tutto. I più gettonati, ovvio, sono anche quelli con più code: Italia, Giappone, Corea, Brasile, Svizzera, Colombia. Non perdetevi quello della Germania: gli addetti che ci lavorano dentro, vivono in questi sei mesi di Expo sul nostro territorio, tra Busto Arsizio e Gallarate, in gran parte si tratta di giovani brillanti e socievoli.
Con il caldo, il padiglione più consigliato è quello dell’Austria, un vero e proprio bosco ricostruito in modo suggestivo (consiglio: prima di svenarvi al bar, sappiate che c’è una fontanella di acqua potabile pochi metri dopo, lungo il percorso del padiglione). Vi sorprenderà anche il giardino del padiglione della Polonia: da assaggiare uno shot di vodka alla bison grass. Poi ci sono certi padiglioni che meritano solo un’occhiata: ad esempio quello del Vietnam, tanto affascinante all’esterno quanto povero di contenuti all’interno.
Se volete mangiare, sappiate che non sempre il rapporto qualità-prezzo sarà particolarmente soddisfacente. Segnatevi le “Belgian Fries” al padiglione del Belgio (quattro euro per una porzione abbondante) e il panino con i salumi Beretta nell’omonimo stand a due euro e 50.
Se volete bere, cercate le case dell’acqua sparse tra i padiglioni per riempire le vostre bottigliette con acqua liscia o gassata: ce sono una trentina in tutto il sito, installate dalle aziende pubbliche Cap e MM, ed erogano quasi tremila litri di acqua al giorno per ciascuna.
Un po’ di orgoglio varesino. Ci sono diversi spunti legati al nostro territorio all’interno del sito espositivo. A partire dal padiglione Zero: uno dei plastici che riproducono l’evoluzione della storia dell’umanità attraverso i suoi luoghi di socialità, dai primi villaggi rurali alle città moderne, riproduce il villaggio industriale di Crespi d’Adda, opera di una famiglia di industriali cotonieri di Busto Arsizio.
Poi ci sono le nostre aziende eccellenti, come la Lindt con il suo padiglione blu “The Chocolate Factory” dove potrete vedere all’opera i maestri cioccolatieri.
Oppure il Birrificio Angelo Poretti, che esattamente di fronte al padiglione Pianeta Lombardia, alla congiunzione tra Cardo e Decumano, è una sosta obbligata per una birra fresca. Nel cluster del cacao troverete anche i mini-panettoni con il brand della Città di Busto Arsizio, realizzati dal laboratorio Dolci Libertà del carcere di via per Cassano.