FaberLab in tour tra Roma, Cesena e Udine. L’esperienza di Confartigianato Imprese Varese è stata giovedì a Roma, pochi giorni fa a Confartigianato Cesena e ieri alla Camera di Commercio di Udine.
Prosegue quindi il “tour” di Confartigianato Imprese Varese per presentare, in Italia, la sua esperienza FaberLab. Una buona prassi che, da alcuni mesi, è presa a modello non solo dalle consorelle del sistema associativo Confartigianato ma, anche, da enti e istituzioni del territorio nazionale.
Testimonianza di cambiamento
Una rappresentanza dell’Associazione varesina, con il direttore generale Mauro Colombo, è stata chiamata da tempo ad illustrare il “modello varesino” come testimonianza del cambiamento. Quello di cui anche Giorgio Merletti, all’Assemblea nazionale di Confartigianato Imprese, ha sottolineato in occasione del suo affondo su tecnologie digitali, innovazione, maker. E di come la flessibilità, il dinamismo e la creatività delle piccole imprese siano alla base di questa trasformazione.
FaberLab, d’altronde, ha anticipato i tempi non solo in provincia di Varese ma anche in tutto il sistema Confartigianato. L’Associazione varesina infatti, è stata la prima del nostro territorio a passare dalle parole ai fatti, organizzando un’officina con stampanti 3D, scanner 3D e laser cut (a Tradate, in via Europa 4/A).
Per trasferire alle sue imprese un messaggio importante: il percorso dell’innovazione è fatto di cultura, formazione, relazione e condivisione. Le macchine, insomma, sono solo un punto di partenza perché il lavoro artigiano si costruisce intorno ad un’idea e ad un progetto.
È qui che il rapporto tra innovazione e tradizione, tra circuiti e manualità arriva al massimo per dare ancora una più alta qualità ad un prodotto che nasce prima nella testa e poi da tutto il resto.
Rivoluzionate le relazioni
FaberLab rappresenta, dunque, un nuovo modello di relazione e di reciprocità: tra imprese e imprese, tra imprese e scuole, tra imprese e territorio, tra imprese e professionisti. Relazioni alla base della crescita con un’officina che ha saputo fare suo un concetto sul quale Stefano Micelli insiste da tempo: «I prodotti dei nostri piccoli imprenditori appartengono a quella che è l’economia della cultura».
FaberLab è un luogo ma anche «un’idea aperta grazie alla quale tanti soggetti diversi si possono avvicinare alle nuove tecnologie grazie anche all’esperienza di imprenditori che lo hanno già fatto – dichiara Mauro Colombo – Immagino, un giorno, che in questo spazio un imprenditore si metta a cercare una soluzione ad un problema e un ragazzo gli si affianchi per trovare insieme la risposta. Ecco è questo: lavorare insieme partendo, però, dalle nostre capacità ed esperienze personali».
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