BESOZZO «Ci mancherai, è stato un duro colpo per tutti noi. La tua gioia e la tua allegria ci hanno dato tanto. Sei stato strappato dai tuoi cari in una giornata ventosa sulla strada, con la passione del motociclista nelle vene. A noi lasci solo tante foto, un profilo dove scrivere senza risposta e tante lacrime. Addio amico».
Poche parole per dare il senso alla morte di Alessandro Zavarise, il 25enne di Besozzo, vittima di un drammatico incidente stradale martedì
sera, verso le 20, sulla statale 394 nei pressi di Cassano Valcuvia. Una strada spesso considerata maledetta per i tanti, troppi, incidenti che hanno lasciato giovani vittime sull’asfalto.
Quelle per Alessandro sono frasi scritte d’istinto su Facebook assunto ormai a “diario generazionale”. Un quaderno per ricordare, soffrire, sperare. Tutti insieme. Così non c’è da stupirsi che il gruppo apparso sul social network poche ore dopo la morte del giovane e dall’inequivocabile titolo «Addio Alessandro», sia già diventato un punto di riferimento per amici e conoscenti. 350 membri in poche ore, con i loro messaggi di affetto, i loro ritratti dell’amico motociclista, dj o ballerino. 350 persone tristi per un vuoto difficile da colmare.
Ma le manifestazioni di affetto si contano anche sul profilo personale di Alessandro Zavarise. Messaggi che fin dalla serata della sua scomparsa si susseguono senza interruzione. «Arriverà un giorno o l’altro il momento di abbracciarti – scrivono gli amici -. Adesso ci osservi sdraiato dall’alto, mentre noi da qua giù, non smettiamo di pensarti». Anche ieri, del resto, sono continuate le manifestazioni d’affetto arrivate nella casa di via Italia. Alla madre Nadia, al padre Bruno e al fratello Davide. Scossi e sconvolti dal dolore. «Perché tutti ne siamo consapevoli – confermano gli amici – . Alessandro ci mancherà enormemente. Adesso siamo tutti tristi perché non ci si consola della sua assenza».
Così tra un saluto e una recriminazione, tra accuse alle moto e alla strada, quello che emerge con nitidezza è il ritratto di un ragazzo normale che, però, con le persone che conosceva sapeva essere speciale. «Saresti felice di sapere quanta gente ti voleva bene e te ne vuole ancora – si legge sulla sua bacheca – ma tu lo sai già».
Con la mente che corre alla gite in moto, alle serate nei locali e ai passi di danza latino americano in cui Alessandro era maestro. Sempre nell’attesa che venga fissata la data dei funerali. «Aspettiamo il via libera delle autorità – spiegano dalla parrocchia di Besozzo – . Per ora è certo soltanto che si terranno nella chiesa parrocchiale di Bogno, una delle frazioni del paese».
b.melazzini
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