FAGNANO OLONA «La struttura abbandonata dell’ex azienda Tintò, che si estende per 36 mila metri quadrati da via XXV Aprile a via Gorizia, ha il tetto ricoperto di amianto e mostra forti segni di usura». A denunciare il rischio per la salute «delle decine di cittadini che vivono a venti metri da lì» e degli alunni della «scuola elementare di via Corridoni, che si trova a cento metri dall’area», è stato il consigliere comunale di “Progresso e solidarietà” Roberto Perin, che già nel novembre 2009 sottopose questa problematica all’amministrazione.
Una delle tante questioni che ora a Fagnano Olona, con la caduta della giunta Roncari e il commissariamento in arrivo, rischiano di entrare in fase di stallo fino alle prossime elezioni, l’anno prossimo. E l’ex Tintò è una di queste. Secondo «una ricognizione aerea fatta nel 2008 per conto dell’Arpa – afferma Perin – circa il 2,5% degli edifici sul territorio comunale è ricoperto di eternit, per un totale di 92.196 metri quadrati – ha affermato –
ogni anno l’eternit rilascia tre grammi di fibra d’amianto per metro quadro, pertanto ogni anno gli edifici fagnanesi rilasciano nell’aria 276 chili di fibra di amianto, respirati dai cittadini. Basta una sola fibra per ammalarsi di mesotelioma, malattia per la quale non esistono terapie». L’assessore all’Urbanistica Francesco Moglia ha fatto presente che «l’amministrazione ha emesso un’ordinanza nei confronti delle tre società proprietarie per la rimozione dell’amianto e la sistemazione della struttura – ha spiegato – ma nonostante le notifiche siano andate a buon fine non è certo che siano pervenute ai proprietari, che risultano irreperibili e continuano a cambiare».
Un altro tasto dolente è quello segnalato dal consigliere di “Progresso e solidarietà” Fabio Lorusso. «Con la mancata adozione del Pgt non potrà più essere applicata l’Imu sulle aree fabbricabili in quanto in mancanza di uno strumento urbanistico vengono denominate aree bianche con valori equiparabili a aree agricole». Questo determinerà per il 2013 un «mancato introito di 222 mila euro – ha ammesso l’assessore al Bilancio Carlo Moltrasi – che influirà sull’equilibrio di bilancio, non sul Patto di stabilità».
A questi si aggiungono «i mancati oneri derivanti da pratiche edilizie, altri 150 mila euro», precisa Lorusso, temendo che questo comporterà il rischio di aumenti delle tasse per i cittadini.
Brigida Rangone
Su La Provincia di Varese in edicola oggi l’articolo con il resoconto dell’ultimo consiglio comunale
f.artina
© riproduzione riservata