Falsi invalidi: processo per truffa ai danni dell’Inps, 39 imputati a giudizio

Dei 39 imputati, solo uno ha chiesto l’applicazione di un rito alternativo, cioè la possibilità di definire la propria posizione con una pena concordata tra le parti

VARESE – Un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza ha portato alla luce un vasto giro di truffe legate a falsi invalidi, coinvolgendo medici compiacenti e numerosi clienti. Al centro dell’organizzazione, secondo le indagini, c’erano due individui, marito e moglie, accusati di essere i promotori di un sistema che consentiva di far risultare invalidità fasulle, a beneficio di coloro che cercavano di ottenere illecitamente indennità e pensioni di invalidità.

L’inchiesta ha messo sotto accusa 39 persone per vari reati legati alla truffa, tra cui dieci medici e 27 clienti coinvolti nella falsificazione dei certificati di invalidità. Il danno arrecato alla collettività è stato rilevante, con l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) che ha subito un danno economico considerevole, diventando parte civile nel processo.

Il giudice per l’udienza preliminare, Marcello Buffa, ha deciso che la cifra per il danno subito dall’Inps sarà pari a 450mila euro, una somma decisamente inferiore rispetto alla cifra inizialmente stimata, che superava i 600mila euro. Il pubblico ministero, Lorenzo Dalla Palma, sta conducendo il caso e si prevede che il processo si concluda con la discussione fissata per il 16 maggio.

Dei 39 imputati, solo uno ha chiesto l’applicazione di un rito alternativo, cioè la possibilità di definire la propria posizione con una pena concordata tra le parti. Nel frattempo, il caso continua a suscitare grande attenzione, in quanto evidenzia un’operazione di frode ai danni di una delle istituzioni fondamentali del nostro sistema previdenziale, con l’obiettivo di proteggere la collettività e garantire che simili truffe non si ripetano in futuro.