Una grande notte europea per rialzare la testa dopo la delusione in Coppa Italia. Stasera alle 20.30 l’Unendo Yamamay riceve la Dinamo Mosca nella gara di andata dei playoff 6 di Champions League. «Le squadre vere sanno trarre dalle sconfitte una carica in più» sprona Helena Havelkova, chiamata a riprendere per mano la squadra come accadeva ai tempi magici del triplete.
Già, “trarre dalla sconfitta una carica in più”: proprio quello che le farfalle dovranno riuscire a fare al cospetto della forte formazione russa, già affrontata nella fase a gironi (due vittorie della Dinamo: 3-1 a Mosca e 3-2 a Busto): «Entrambe le squadre conoscono pregi e difetti dell’avversaria– osserva Havelkova – Non so se sia un bene o un male. Ma so che, se giochiamo al massimo delle nostre possibilità, possiamo batterle».
Sì, ma come? «Intanto dobbiamo metterle in difficoltà con la battuta, perché in ricezione non sono straordinarie – la ricetta di Havelkova – È anche vero che, grazie alla loro altezza, non fanno fatica ad attaccare le palle alte. Perciò dovremo soprattutto lavorare molto bene a muro e in difesa».
Non sarà facile arginare la potenza delle bocche da fuoco moscovite, a cominciare da sua maestà Nataliya Obmochaeva, finora top scorer dell’intera competizione. Ma l’obiettivo in palio è di quelli che contano: chi passa il turno (giovedì prossimo alle 17 italiane si gioca il ritorno a Mosca) vola alla final four del 4 e 5 aprile a Stettino. Obbligatorio lasciare negli spogliatoi la delusione per la sconfitta con Modena in Coppa Italia.
«Tra di noi ce lo stiamo ripetendo da lunedì: quel che è successo, è successo, ora l’importante è giocare al massimo contro la Dinamo – sottolinea la schiacciatrice ceca – Ovviamente a nessuno piace perdere, era inevitabile che dopo Rimini non ci fosse un clima euforico. Ma in questi giorni ci siamo allenate bene. L’amarezza per un obiettivo sfumato resta, ma le grandi squadre ripartono dopo una sconfitta con nuova energia».
Inevitabile però provare a capire le cause di una prestazione deludente come quella con Modena: «Non credo sia stato un problema psicologico, tutte volevamo fortemente vincere – spiega HH16 – È vero però che non abbiamo giocato sui nostri livelli dell’ultimo mese. Può aver inciso il fatto che in settimana, per qualche problema fisico, non abbiamo potuto allenarci come avremmo voluto. E la nostra attaccante più forte, Valentina Diouf, ci ha raggiunto a Rimini solo venerdì dopo qualche giorno con la febbre».
Havelkova però non vuole sentir parlare di analogie tra la sconfitta di sabato e altri brucianti ko del recente passato biancorosso: «Tutte partite diverse tra loro – obietta – Non penso si possano paragonare. Prima di Rimini, la squadra aveva dimostrato di essere in crescita. La sconfitta con Modena non può cancellare del tutto questo percorso. Sta a noi dimostrare stasera che quella di sabato è stata solo una serata no».