Game over, si chiude mestamente la stagione dell’Unendo Yamamay. Mai, da quando è salita in A1, la Futura Volley era rimasta fuori dai playoff.
Ma il nono posto con cui ha concluso la regular season rispecchia evidentemente il valore di una squadra che, nel corso della stagione, non ha mai saputo cambiare marcia, e ha buttato alle ortiche tante, troppe occasioni per risalire in classifica.
Ieri sera, in un PalaYamamay pieno e caldo come ai bei tempi (quasi 4.300 spettatori) le farfalle di Mencarelli sono state portate a scuola da una Nordmeccanica semplicemente superiore in tutto. Le emiliane (senza Meijners, acciaccata alla caviglia) non hanno regalato nulla: troppo forte era la loro voglia di riscattare le ultime tre brucianti sconfitte consecutive tra campionato e coppe varie.
L’Unendo Yamamay non ha mai dato l’impressione di poter portare a casa l’intera posta. Anzi, il match è stato un crescendo delle biancoblù, tutte ispirate, a cominciare dalle applauditissime ex Marcon e Leonardi. Alle farfalle non bastano i 19 punti di Karsta Lowe. Fuori dalla final four di Coppa Italia e fuori dai playoff: il bilancio sportivo della prima Uyba 2.0 è un flop.
Nello starting six biancorosso c’è (a sorpresa) Fondriest al centro con Pisani. Hagglund è in diagonale con Lowe, con Rousseaux e Degradi in banda, Poma libero. Gaspari non rischia Meijners e schiera Ognjenovic-Bianchini, Belien-Bauer, Sorokaite-Marcon, Leonardi. È rabbiosa la partenza di Piacenza, che scappa subito sull’1-4.
Busto riesce subito a ricucire lo strappo (4-4 firmato Fondriest) e per qualche scambio se la gioca alla pari. Oltre alla solita Lowe, Hagglund non disdegna l’uscita Fondriest, che risponde presente attaccando con efficacia. Ma quando Piacenza accelera – soprattutto con il servizio micidiale di Sorokaite e Bianchini – le farfalle annaspano. E le emiliane di Gaspari allungano ancora: 8-12 al time out tecnico. Ognjenovic ispira alla perfezione, Marcon gioca divinamente, ma è tutta Piacenza a dare una netta sensazione di superiorità.
Che non viene minimamente scalfita dall’ingresso di Papa per Degradi, quando ormai i buoi sono scappati (11-19). Con un sussulto Busto si riavvicina fino al 17-21, ma due punti consecutivi di Bianchini ricacciano definitivamente indietro le farfalle. La maggiore consistenza della squadra di Gaspari è palese anche nella seconda frazione, sempre condotta dalla squadra di Gaspari, superiore sul piano tecnico e fisico.
Dopo l’ace di Sorokaite (11-15) Mencarelli richiama in panchina Papa e inserisce di nuovo Degradi, ma sono sempre Marcon e compagne a dominare. È solo un’illusione il ritorno biancorosso nel finale (23-24 firmato Rousseaux), perché la stessa belga spara alle stelle il pallone che chiude il set.
È sostanzialmente un monologo piacentino anche il terzo set. E non cambia l’inerzia l’ingresso di Cialfi per Hagglund. Addio palyoff, l’ottavo posto è di Montichiari.
Rousseaux 5, Degradi 8, Cialfi, Negretti 1, Fondriest 5, Hagglund 1, Thibeault 4, Papa 2, Lowe 19, Angelina ne, Yilmaz ne, Pisani 3, Poma (L). All. Mencarelli
Sorokaite 17, Valeriano ne, Belien 11, Bauer 8, Leonardi (L), Marcon 10, Bianchini 6, Melandri ne, Poggi (L) ne, Petrucci ne, Pascucci 3, Meijners ne, Taborelli ne, Ognjenovic 3 All. Gaspari
Tanasi, Zavater.
Spettatori: 4289 Busto: battute vincenti 6, sbagliate 9; ric. pos. 55% (31% perf.); attacco 44%, errori 7: muri 3. Piacenza: battute vincenti 5, sbagliate 9; ric. pos. 65% (52% perf.); attacco 47%, errori 3; muri 7.