Sul bilancio i primi fuochi di una campagna elettorale che si annuncia lunghissima. Il Pd va all’attacco: «Siamo la Nottingham d’Italia e Farioli è il suo sceriffo, toglie ai ricchi per dare ai poveri. L’anno prossimo Tasi al massimo e raddoppierà l’addizionale Irpef». Ma per il sindaco sono «falsità propagandistiche».
Martedì sera sarà caldissima la seduta di consiglio comunale per l’approvazione del bilancio 2014. Alla vigilia, il Pd parte in quarta, lanciando accuse pesantissime dopo aver “scovato” alcune «sorprese» nella documentazione.
«La verità viene a galla – scrive il gruppo Pd in una nota inviata dal segretario cittadino Salvatore Vita – a nulla varranno i tentativi di imbonire la folla con saccenti arringhe: il Sindaco, novello sceriffo della Nottingham d’Italia, toglie ai poveri per favorire i ricchi».
È l’accusa già lanciata in occasione dell’approvazione delle aliquote Tasi senza detrazioni. «La maggioranza ha bocciato la nostra proposta di diminuire la Tasi aumentando l’addizionale Irpef, ma solo ora capiamo il perché – spiega il capogruppo Pd – dal 2015, è scritto nero su bianco, l’addizionale Irpef raddoppierà dal 4 all’8 per mille, la Tasi aumenterà ancora e i bustocchi saranno i cittadini più tassati dell’Altomilanese». Nei documenti del pluriennale 2014-2016 si leggono infatti 9,8 milioni di introiti dall’Irpef comunale nel 2015 (contro 4,9 del 2014) e 14,6 milioni dalla Tasi (contro 14 quest’anno). Ma per il Pd «è solo la punta dell’iceberg», perché i bustocchi dovranno aspettarsi «altre polpette avvelenate prima della fine del mandato».
Un esempio sono i 100 milioni di euro di «opere propagandate nel ventennio di governo feudale di Lega&Co. e mai completate». Dal 2015, con l’introduzione della nuova contabilità comunale, «questo “tesoretto” non potrà più essere toccato, a meno di sforare il patto di stabilità con le conseguenze pesantissime che conosciamo – annuncia Picco Bellazzi – e sempre che, con la tesoreria unica, “Roma ladrona” non se lo porti via». Tanto che il capogruppo Pd ammette: «Non so se converrà vincere le elezioni, visti i disastri da sistemare nei conti del Comune e delle partecipate, un po’ com’è già successo a Legnano. Il centrodestra per anni che “venduto” la storia che non hanno messo le mani in tasca ai contribuenti, ma dall’anno prossimo agli stessi contribuenti slacceranno direttamente i pantaloni e porteranno via le mutande».
Il sindaco replica: «Falso». Ricordando, a proposito dei presunti aumenti delle tasse dal 2015, che «le previsioni pluriennali non sono cogenti». Quindi le cifre a bilancio dovranno essere riviste l’anno prossimo. Ecco perché il primo cittadino contrattacca: «È propaganda per coprire le inefficienze e le gravi responsabilità del governo centrale che obbliga gli enti locali, di destra e di sinistra, ad aumentare le tasse, dopo che ha depredato di risorse le amministrazioni virtuose – sostiene Farioli – ma la migliore risposta la danno le amministrazioni di sinistra del nostro territorio, che hanno una pressione tributaria anche doppia rispetto a Busto Arsizio».
È un assaggio di campagna elettorale? «Può darsi – risponde il sindaco – ma io so solo che non ho bisogno di fare alcuna campagna elettorale (nel 2016 terminerà il suo secondo e ultimo mandato, ndr) e quindi non ho bisogno né di propaganda né di bugie».
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