Fate chiarezza sull’assegno di invalidità

Egr. Direttore, ho trasecolato nel leggere sul nostro giornale di martedì 1 marzo l’articolo relativo alla recente sentenza del Consiglio di Stato (peraltro da lungo tempo attesa), riguardante l’illegittimità di alcune parti del DPCM 159/2013 che disciplina il nuovo Isee. Di che si tratta e perchè sono balzato sulla sedia?
A suo tempo il governo (non ricordo se il governo Renzi o i precedenti Letta o Monti) aveva stabilito che, nel calcolo del reddito disponibile di una famiglia,

fossero computati i trattamenti percepiti da disabili, come ad esempio l’indennità di accompagnamento. Non si trattava quindi, come erroneamente è stato scritto sulle pagine interne del nostro giornale, di privare qualcuno dell’assegno di accompagnamento, ma di computare lo stesso ai fini dell’applicazione dell’Isee, cioè dell’indicatore della situazione economica familiare. A che serve l’Isee? A determinare la quota da far pagare ai cittadini in cambio di determinati servizi alla persona, prevalentemente affidati o a carico degli Enti locali (mense, trasporti, costi scolastici, assistenza domiciliare o residenziale per gli anziani, ecc.). In base alla legge si chiede di più o di meno secondo il reddito ed il patrimonio familiare. E questo mi sembra cosa buona e giusta e sempre da tutti accettata. Il problema si è posto quando Il governo decise di considerare, nel computo della situazione economica familiare, anche indennità, come l’ accompagnamento appunto, che non si possono certo considerare reddito, ma che comunque sono soldi che entrano nelle casse di un nucleo familiare.
Alcuni cittadini, ben prima dell’on.Giorgetti, si accorsero di ciò e inoltrarono un ricorso al TAR del Lazio. Tar che accolse il ricorso dando ragione ai ricorrenti e torto al governo. Quest’ultimo si appellò, contro la sentenza del tribunale, al Consiglio di Stato, che, dopo parecchi mesi, ha dato nuovamente torto al governo e ragione ai cittadini ricorrenti.
Non entro nel merito della vicenda, né voglio pensare che succederà a questo punto, soprattutto tenendo conto che nel frattempo l’Isee, in tutti questi mesi, è stato applicato secondo i desiderata del governo e non secondo la sentenza del TAR.
Vorrei semplicemente chiederLe, caro Direttore, che coloro, cui è affidato di trattare sul nostro giornale argomenti delicati e complessi, siano adeguatamente competenti allo scopo di fare buona informazione per non creare confusione o addirittura panico e rabbia nei cittadini, specialmente i più bisognosi socialmente ed economicamente.
In ogni caso nessuno ha finora mai pensato di toccare l’assegno di accompagnamento, nel senso di toglierlo a chi abbia i requisiti testati da una commissione medica. Semplicemente il governo -a torto o a ragione non intendo entrare nel merito, anche se non sarebbe male discutere della cosa- aveva deciso di tener conto di tale entrata per determinare quanto chiedere per il costo dei servizi erogati. Questo per tranquillizzare i cittadini preoccupati e per non attribuire all’onorevole Giorgetti meriti francamente non suoi. Ammesso che i disabili siano i vincitori, il loro grazie, a mio parere, dovrebbe andare francamente ad altri.