La Varesina saluta Alessio Fatticcioni. Un addio non preventivato – e prevedibile – che trova le sue origini in una serie di motivi personali più importanti del calcio; nuove priorità, insomma, che il tecnico rossoblù Marco Spilli commenta così in un comunicato stampa: «Con grosso rammarico abbiamo deciso di comune accordo di non proseguire col rapporto insieme, per privilegiare gli aspetti più importanti della vita di tutti i giorni, come gli affetti e la famiglia».
Una perdita importante sia per la squadra che per lo stesso Fatticcioni: «È stata una scelta sofferta anche per lui – continua il tecnico toscano – perché si è reso conto di essersi ritrovato in un ambiente importante che gli ha dato fiducia fin dal primo istante. Ci dispiace molto perché è un ragazzo eccezionale e un calciatore che ci avrebbe dato una grossa mano, ma appoggiamo in pieno la sua decisione». Una scelta “definitiva” condivisa ovviamente anche dalla società, che si unisce al proprio allenatore nell’augurare il meglio per il futuro al centrale classe ’92.
A questo punto una domanda sorge spontanea: verrà preso qualcuno per sostituire l’ex Piombino? Al momento sembra proprio di no, con la società rossoblù che è orientata a puntare sui quattro centrali già in rosa – Albizzati, Milianti, Menga e Vittorini – ma un nuovo intervento sul mercato da parte del ds Massimo Radicchi, ancora in attesa di una risposta da parte di Willy Osuji, non è da escludere a priori.
Nessuna novità sulla numerazione ufficiale, ma dalle divise di allenamento che i giocatori stanno indossando in questi giorni si possono cogliere degli spunti interessanti: Albizzati avrà il 26 (questo è certo), Shiba vestirà il 7, Mira il 5, Di Caro l’8, Milianti il 6, Chiarabini l’11 e Giovio la 10. In quest’ottica il test con il Lecco di domani (al Comunale di Venegono Superiore, fischio d’inizio atteso per le 17) potrebbe portare qualche ufficiosità in più. A proposito dell’introduzione delle cinque sostituzioni, invece, ecco lo Spilli pensiero: «La nuova regola dei cinque cambi la vivo in maniera positiva: al di là della possibilità di far giocare più ragazzi, è una buona idea per tenere alto il ritmo gara».
Un’introduzione che però non deve incrementare l’ormai classico malcostume delle perdite di tempo: «Nel complesso è un’introduzione che mi auguro gioverà allo sviluppo delle gare; non la vedo come un ostacolo, a patto che non ci siano speculazioni (perdite di tempo o altro), ma so che la stanno regolamentando in modo che questo non avvenga».