Febbre suina; Oms mantiene allerta 4, pandemia non inevitabile


Ginevra, 28 apr. (Apcom)
– L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) mantiene al momento il livello 4 di allerta per il rischio di pandemia: lo ha annunciato il vicedirettore generale dell’Oms, Keiji Fukuda, sottolineando come “la situazione epidemiologica” della febbre suina sia in costante fase di evoluzione.

Attualmente “la situazione rimane molto seria: una pandemia non è affatto inevitabile ma la possibilità viene considerata seriamente”, ha spiegato Fukuda in conferenza stampa, precisando come rimanga “fondamentale identificare i turisti contagiati, perché ciò ci aiutererebbe a seguire il virus nel mondo e a stabilire come si propaga”.

In particolare, alcuni degli studenti contagiati a New York non si erano recati in gita in Messico e quindi sono stati infettati dai loro compagni,il che significa che esiste un focolaio indipendente negli Stati Uniti: in tal caso, secondo alcune fonti, l’Oms potrebbe anche decidere di passare alla fese di allerta successiva.

I dati dell’Oms parlano al momento di 79 casi accertati nel mondo, senza specificare quanti di questi siano stati mortali: 40 negli Stati Uniti, 26 in Messico, sei in Canada, tre in Nuova Zelanda e due ciascuno in Gran Bretagna e Spagna.

L’organizzazione ha inoltre reso noto che quattro laboratori farmaceutici sono giunti a “differenti stadi” di lavoro su un ceppo virale che potrebbe servire come precursore di un vaccino contro l’epidemia di febbre suina in corso; l’Oms non ha tuttavia chiesto ai laboratori in questione – in Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada – di iniziare una produzione di massa: “Un’indicazione in tal senso non arriverà se non nella fase di allerta 5”, hanno spiegato le fonti, per non ostacolare la produzione i corso dei normali vaccini influenzali.

Il passaggio alla fase cinque implicherebbe che il rischio
pandemia sia non solo imminente, ma anche inevitabile; l’attuale
fase quattro certifica la trasmissione umana diretta in almeno un Paese e segnala un aumento del rischio di un’epidemia globale, ma non indica che una pandemia sia inevitabile. La fase sei – massima allerta – è invece caratterizzata da trasmissione diffusa e prolungata del nuovo sottotipo di virus influenzale, in questo caso ormai classificato come pandemico.

A preoccupare l’Oms sono soprattutto le modalità di trasmissione
e la possibile diversificazione del virus, un ceppo mutante
dell’A/H1N1 con componenti suine, aviarie e umane – ormai
impropriamente definito come della febbre suina, dato che la
trasmissione avviene direttamente fra esseri umani – visto che
gli unici decessi si sono registrati in Messico mentre in tutti
gli altri casi (pur avendo contratto per la maggior parte la malattia negli stessi luoghi) la virulenza è stata assai minore.

Mgi

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