BESOZZO Passare da un gestore di telefonia fissa o Adsl ad un altro può rivelarsi un vero e proprio calvario per il cittadino consumatore, soprattutto per gli anziani. Il 2011 appena concluso, è stato un anno particolarmente difficile; a rivelarlo è lo sportello Federconsumatori di Besozzo, che si occupa della zona laghi e del Medio Verbano.
«Nel corso dello scorso anno – sottolinea Alberto Marcolli, vicepresidente di Federconsumatori Varese e responsabile dello sportello besozzese – abbiamo rilevato frequenti problemi nel passaggio tra gestori per telefonia fissa e Adsl». Invogliati dai numerosi venditori delle varie compagnie, il cittadino è sempre più incoraggiato a cambiare gestore, attratto da offerte e sconti. «Se il nuovo gestore è efficiente nel porre in essere il servizio – spiega Marcolli – accompagnato da sollecita fatturazione, peccato non sia altrettanto efficiente nel comunicare il cambio al vecchio gestore, convalidandolo con il famoso codice di migrazione».
Così, accanto alla nuova fatturazione, rimane in essere per mesi anche la vecchia, «con il bel risultato che il cittadino invece che godere dei promessi risparmi sulla bolletta, finisce con doverne pagare due invece che una» evidenzia il responsabile dello sportello di via XXV Aprile. Per sanare la situazione a volte basta qualche telefonata di fuoco ai vari call center. Quando invece il cittadino si rivolge allo sportello di Federconsumatori, la situazione è spesso molto ingarbugliata. «C’è da diventare matti – afferma Marcolli – per riuscire ad ottenere i giusti riconoscimenti è spesso si è costretti a rivolgersi alla conciliazione che si svolge al Corecom di Milano, sopportando ulteriori costi».
Districarsi nella giungla di fax, telefonate, lettere di agenzie di recupero crediti, raccomandate e liste di cattivi pagatori, si rischia di impazzire. Un fenomeno in aumento nel 2011 sono i problemi relativi ai contratti per le utenze elettriche e a volte anche del gas. «È vero che i cittadini, quasi sempre tranquilli pensionati, firmano regolarmente questi contratti – osserva Marcolli – ma è anche vero che i grandi vantaggi sulle tariffe promessi “a voce”, non sono quasi mai confermati sul contratto cartaceo sottoposto alla firma». Le differenze sono minime, anche considerando l’esiguità dei consumi di un pensionato. «Denunciamo ancora una volta – conclude il responsabile – la messa in atto di pratiche commerciali poco trasparenti, che segnaliamo alle autorità competenti; gli operatori a volte negano anche l’evidenza».
b.melazzini
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