Ferno come l’Afghanistan E’ caccia a un terrorista

LONATE POZZOLO Un centinaio di militari in mimetica, armati di tutto punto, si aggira per via Gaggio. Cosa succede, da due giorni a questa parte, nella zona delle case delocalizzate? È scoppiata una rivolta? Sea ha deciso di conquistare la dogana di Tornavento con la forza, per costruire la terza pista?
Niente di tutto questo. Da venerdì sera l’Unione ufficiali in congedo d’Italia sta tendendo la sua tradizionale esercitazione a due passi da Malpensa.


Se ne sono accorte per prime alcune vecchiette di Ferno. Venerdì sera, con un po’ di paura e sconcerto, si sono trovate davanti un centinaio di militari radunati per l’alzabandiera. «Noi siamo in congedo – spiega il primo capitano Fernando Taddei – ma nello statuto della nostra associazione è espressamente prevista la continuazione dell’addestramento militare, anche dopo il congedo».
Il campo base, per i tre giorni di esercitazione, è stato l’ex dogana di Tornavento, mentre le simulazioni, che si chiuderanno oggi mezzogiorno a Ferno, hanno interessato via Gaggio e la zona delle case delocalizzate.
«I militari sono impegnati nella scorta ad un convoglio umanitario che subisce un attacco terroristico» spiega il tenente Alberto Pinton. È quindi necessario bonificare il terreno dalle Ied, le mine improvvisate che i terroristi fanno scoppiare tramite un cellulare. A Ferno è invece stato ricostruito un vero e proprio quartiere di Kabul. Ci sono i palazzi delle ambasciate straniere e l’edificio della polizia Afghana, la scuola araba e il ministero dei trasporti. La situazione si fa incandescente e i militari devono evacuare il personale che lavora in ambasciata. In una casa delocalizzata, invece, si nasconde un terrorista. I soldati in mimetica devono riuscire a catturarlo.
«In questo modo simuliamo le situazioni che i nostri militari affrontano nelle missioni all’estero» spiega il tenente Pinton. Quest’anno sono 80 i soldati schierati sul campo. Vengono da tutto il Nord Italia. Altre 70 persone sono impegnate nell’organizzazione. Tra questi i membri dell’unione ufficiali in congedo di Gallarate, presieduta dal Maggiore Sandro Aspesi, la Protezione Civile, i paracadutisti di Varese, gli artiglieri della Valtellina e gli Alpini di Ferno.
Fino all’anno scorso all’esercitazione partecipavano anche militari in servizio. Quest’anno, a causa della crisi economica, i militari in servizio sono solo quattro, presenti a titolo personale. «Anche i reparti speciali dell’esercito vengono ad esercitarsi tra le case delocalizzate di Lonate – spiega il primo capitano Taddei -. Qui i militari possono simulare le operazioni che dovranno poi svolgere tra le case dei villaggi Afghani». 
Tiziano Scolari

s.bartolini

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